Le mosse di Meloni nella partita Ue e lo schema del Ppe che guarda a destra

Il cambio di rotta della Cdu su green e migranti. L'alleanza politica Ecr-Id

Le mosse di Meloni nella partita Ue e lo schema del Ppe che guarda a destra
00:00 00:00

«Aspettiamo lunedì, quando finalmente potremo ragionare con i numeri reali». È una frase che per Giorgia Meloni è ormai diventata un mantra. Da ripetere in pubblico, con a seguire l'ottimistico auspicio che nel prossimo Parlamento europeo si possa dar vita a una maggioranza di centrodestra. E da ribadire in privato, perché al di là del traguardo quasi impossibile di scardinare l'asse tra Ppe e S&D (che saranno di gran lunga primo e secondo gruppo dell'Eurocamera) non c'è dubbio che i numeri effettivi saranno determinanti per capire secondo quale schema si giocherà la partita della presidenza della Commissione Ue. I sondaggi, infatti, sono concordi nel dire che il futuro Parlamento Ue sarà caratterizzato da una presenza di partiti di destra senza precedenti, con un guadagno in termini di seggi rispetto al 2019 di 50-55 (in buona parte a discapito dei liberali di Renew). Una circostanza che può incidere sul complesso meccanismo con cui si arriva alla nomina dei quattro top jobs europei.

Nel 2019, come è noto, l'intesa tra Ppe, S&D e Renew diede vita alla cosiddetta «maggioranza Ursula» che portò alla nomina di von der Leyen. Peraltro con una certa fatica, nonostante i numeri non fossero proprio risicatissimi. Il voto del Parlamento è infatti a scrutino segreto e nel gioco dei veti reciproci e delle incomprensioni transnazionali c'è sempre una corposa pattuglia di franchi tiratori. Von der Leyen la spuntò per nove voti e dovette dire grazie al soccorso del M5s. Passati cinque anni, lo scenario è ancora più accidentato, con Renew in caduta e gli annunciati successi della destra in molti dei Paesi più popolosi dell'Ue (quindi quelli che eleggono più parlamentari), a partire da Rn di Marine Le Pen in Francia.

Insomma, in questo schema non è escluso che il Ppe si muova anche guardando verso la sua destra. L'alternativa ovviamente esiste. Ed è quella di un asse con S&D, Renew e l'ala sinistra (tra Left e Verdi). Uno schema che però sembrerebbe in controtendenza con l'evoluzione della Cdu-Csu tedesca, che è ampiamente l'azionista di maggioranza del Ppe. Dalla sconfitta alle legislative del 2021 che videro la vittoria del socialista Olaf Scholz, su alcuni dossier decisivi la Cdu-Csu si è infatti iniziata ad allontanare da quel centro dove l'aveva collocata Angela Merkel durante i suoi sedici anni al potere. Basti pensare all'immigrazione, con l'ex cancelliera che nel 2015-2016 aveva accolto in Germania circa un milione di rifugiati, questione su cui i cripto-nazisti di Afd hanno costruito in buona parte la loro ascesa. E pure sul Green deal la postura è cambiata, tanto che nel manifesto del Ppe si sottolinea che «non deve essere un'ideologia come sostengono verdi e socialisti».

È in questo quadro che Meloni è convinta di potersi ritagliare un ruolo e magari puntare a un commissario di peso. Peraltro, non un dettaglio, la nomina del presidente della Commissione deve avere il preventivo via libera dalla maggioranza dei leader dei Ventisette che però rappresentino almeno il 65% della popolazione. E come è impossibile tenere fuori dalla partita il socialista Scholz (la Germania ha 83 milioni di abitanti) e il liberale Emmanuel Macron (la Francia 65 milioni), difficilmente si potrà chiudere senza coinvolgere l'Italia (che con 60 milioni è al terzo posto di Paese più popoloso, di molto davanti ai 46 milioni della Spagna).

E forse è anche per questo che Marine Le Pen ha deciso di tendere una mano a Meloni ipotizzando un gruppo unico delle destra, un tentativo di tirarla verso di sé piuttosto che vederla giocare di sponda con il Ppe. Una fusione, però, non è in agenda.

Mentre Meloni non esclude un «alleanza politica» tra i conservatori di Ecr e i populisti di Id su alcuni punti specifici (tra cui immigrazione, trattati e green) per muoversi d'intesa all'Eurocamera durante la prossima legislatura. Un deterrente anche rispetto al Ppe quando - aperte le urne - dovrà fare la prima mossa e decidere se girarsi a destra o a sinistra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica