Che ci fanno in Italia i due miliardari più nerd della Terra? Semplice, se le danno di santa ragione. Elon Musk e Mark Zuckerberg stanno organizzando un combattimento e hanno scelto il patrimonio storico del nostro Paese per dare uno sfondo gladiatorio a questo buffo contest tra strampalati ricconi.
La cosa, che non ha mancato di scatenare incomprensioni e polemiche, è stata annunciata dal più estroverso dei due contendenti, quel Musk che così ha twittato, anzi «X-ato» ieri: «Il combattimento sarà gestito dalle fondazioni mia e di Zuck, non dunque Ufc (l'Ultimate Fighting Championship, federazione delle arti marziali miste, ndr). Il livestream sarà su X e su Meta. Tutto nell'inquadratura della fotocamera sarà ispirato all'antica Roma, quindi niente di moderno». Il patròn di Tesla e di «X» racconta di aver parlato con la premier Giorgia Meloni, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Hanno concordato sulla location epica, un omaggio al passato e al presente dell'Italia». Naturalmente il primo pensiero va a Roma, culla della civiltà che ha dominato il mondo e ricca di possibili scenari per un evento che si profila magari un po' kitsch ma certamente di grande rilevanza mondiale. Ma lo stesso Sangiuliano così precisa poco dopo: «Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento benefico e di evocazione storica, nel rispetto e nella piena tutela dei luoghi. Non si terrà a Roma». Tra le varie ipotesi pare sia molto avanzata quella di Pompei. Ma il ministro fa notare anche che «un'ingente somma, molti milioni di euro, sarà devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini». Si parla addirittura di 200 milioni.
Una cifra ingente, che però non basta a placare le ire dell'opposizione. E siccome tra i due litiganti il Terzo Polo non gode, è Carlo Calenda, leader di Azione, il più scandalizzato: «Trovo semplicemente allucinante che il patrimonio culturale italiano venga messo a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti. E non è una questione di quanto pagano. Ci sono cose che semplicemente non sono in vendita». Una querelle risibile secondo Francesco Filini, deputato di Fratelli d'Italia, che parla di «polemiche insensate e campate in aria». «Una location dell'immenso patrimonio culturale italiano verrà concessa per un evento sportivo e mediatico. Non mi pare sia una grossa novità, fortunatamente le bellezze che tutto il mondo ci invidia vengono valorizzate per eventi di ogni genere: spettacoli, film, eventi sportivi, concerti. Calenda è forse contrario ai concerti al Circo Massimo? Ha forse detto qualcosa quando Tom Cruise girava Mission Impossible ai Fori imperiali?». «L'unica novità - precisa il meloniano - è che l'evento di Musk e Zuckerberg sarà strapagato dagli organizzatori e servirà a finanziare ospedali pediatrici» e «sarà visto da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, dando un'enorme visibilità all'Italia e alle sue bellezze».
Va detto però che non è solo Calenda a trovare quanto meno discutibile il match tra ricconi. Il deputato del Pd Matteo Orfini fa notare: «Quindi per il ministro Sangiuliano i concerti al Circo Massimo non vanno bene (perché si balla), mentre la pagliacciata di due miliardari che combattono è uno strumento di promozione del nostro patrimonio. Un'idea piuttosto curiosa di cultura». E Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, rievoca «Totò che voleva vendere Fontana di Trevi al turista americano». E anche un alleato della Meloni, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia, è perplesso: «Si parla di 200milioni a favore di ospedali.
Ma sono miliardi e miliardi quelli che questa gente deve pagare di tasse in Italia e nel mondo. Lo facciano. Accettino di pagare quello che devono insieme ai loro colleghi tipo Bezos. In cambio gli si potrà offrire solo un visita gratuita agli Uffizi e al Colosseo, accompagnati da guide ben preparate».
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