Napoli, violenza choc. Rider pestato e derubato da una banda di ragazzi

Fattorino italiano di 52 anni aggredito in strada da sei persone. Fermati due minorenni

Napoli, violenza choc. Rider pestato e derubato da una banda di ragazzi

Accerchiato, picchiato con calci e pugni, investito, lasciato a terra agonizzante. Tutto questo solo per rubare il suo scooter, utilizzato ogni giorno per lavorare come rider. I sei presunti responsabili dell'aggressione avvenuta venerdì notte nella zona di Calata Capodichino, a Napoli, sono stati fermati. Sono tutti giovanissimi, fra loro ci sono anche due minorenni. Anche il motorino è stato ritrovato. Ma resta il dolore per una violenza cieca, le cui immagini riprese con il cellulare da un testimone hanno fatto il giro della Rete.

A ripercorrerla è la vittima: Gianni Lanciano, 52 anni, costretto a consegnare le pizze nel capoluogo campano per sostenere i due figli dopo essere rimasto disoccupato. «Sono arrabbiato, ma mi dispiace per quei ragazzi dice - Quando mi hanno intimato di consegnare il motorino, ho provato a resistere urlando ma non ho avuto paura perché ho solo provato a difendere qualcosa di mio, utile alla mia famiglia». Dopo aver visto il video della rapina, Lanciano ha riflettuto a lungo, poi ha aggiunto: «Quanta crudeltà. Sono ragazzini, ma non dovrebbero agire così». Prima di diventare rider, Gianni aveva lavorato per 15 anni come macellaio in un grande supermercato. Nel 2015 sono però arrivati gli esuberi, e lui è rimasto a casa.

Per il fattorino è immediatamente scattata una gara di solidarietà, con una raccolta fondi destinata all'acquisto di un nuovo scooter e la ricerca di un'occupazione più stabile e serena, alla quale ha contribuito con 2.500 euro anche il calciatore della Lazio Mohamed Fares. Per questo volto buono e umano della città, capace di raccogliere oltre 11mila euro in tre ore, Gianni ha solo parole di elogio: «Ringrazio tutti, c'è tanta gente di buon cuore. Ma io vorrei solo un lavoro stabile, pagare le tasse come ho sempre fatto e vivere tranquillamente». Il primo a pubblicare il video è stato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: «Il nostro impegno è quello di dare un lavoro a Gianni, di consentirgli di fare quello che ha sempre fatto, il macellaio». Lo stesso Borrelli ha fatto sapere che Gianni è tornato al lavoro il 2 gennaio, utilizzando l'auto invece dello scooter che lui stesso aveva acquistato come regalo per i 18 anni di sua figlia.

Parla di «vicenda inqualificabile e indegna» il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «La pandemia sta provocando desertificazione nelle città ed è necessario un maggior controllo perché se in giro non c'è nessuno, le strade rischiano di diventare territorio di scorribande criminali». Gli fa eco il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: «La risposta dello Stato è stata immediata. È un gesto gravissimo contro chi, con grande difficoltà, sta affrontando la crisi». Anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni definisce agghiaccianti le immagini: «Spero che questi vigliacchi vengano severamente puniti». Mentre il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ammette che quella «ripresa da alcuni residenti è un'aggressione brutale». Da parte sua, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ricorda che «in questa pandemia i rider hanno rappresentato il volto di un'Italia che non si è mai fermata e che non ha mai mollato.

Queste immagini fanno male, ma fortunatamente c'è dell'altro, ovvero la sensibilità e la grande umanità di un'altra fetta di popolazione». Conclude Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia: «Non è ammissibile che una persona che lavora, in questo momento così difficile, non sia al sicuro».

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