Nasce la cyber-agenzia Acn: avrà anche poteri segreti

Garantirà la sicurezza di reti e sistemi informatici. Mulè: "Struttura più vicina al mondo delle imprese"

Nasce la cyber-agenzia Acn: avrà anche poteri segreti

Sarà attiva presumibilmente per settembre e avrà poteri segreti e una parte soggetta a riservatezza di livello altissimo, almeno per quanto riguarda la sicurezza informatica della Difesa, soprattutto per ciò che concerne gli armamenti. Si tratta della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l'Acn, che sarà istituita con l'approvazione del decreto ad hoc che andrà in discussione tra una settimana in Consiglio dei ministri. Per la direzione si fa il nome di Roberto Baldoni. Ieri l'autorità delegata dal premier Mario Draghi per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, è stato audito al Copasir proprio per parlare della nuova Agenzia, che non sarà, però, un quarto servizio segreto. «Perché - a spiegarlo è il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, che ha delega proprio alla cyber security - significherebbe avere perso in partenza. Al contrario deve essere un servizio aperto. Il principio è proprio quello di uscire dalla logica del servizio segreto e creare una struttura che sia il più vicino possibile alle imprese e al mondo produttivo e formativo, perché l'essenza dell'Agenzia risiede nel riconoscere che la cyber non è una minaccia solo per i grandi gruppi industriali o limitata alla Difesa, ma per tutto il sistema Paese». Con la cyber puoi bloccare gli acquedotti, le torri di controllo, entrare nei server di posta privati, cambiare il corso della vita di un Paese, insomma.

Ecco perché ci sarà una parte formativa e che dia accesso a un aggiornamento continuo.

«Una parte dell'agenzia - prosegue Mulè - sarà riservatissima e soggetta a segreto e avrà clausole di riservatezza assoluta. Quella delle imprese sarà aperta. Ci sarà un canale diretto e continuo con loro. La formazione avverrà attraverso la cyber defense academy che nascerà all'interno dell'Agenzia». L'idea nasce dalle agenzie estere, come l'Anssi francese, la Bsi tedesca, l'agenzia in Romania e l'Ncsc inglese. Inizialmente si partirà con 300 soggetti, che poi saliranno a 800, che lavoreranno a stretto contatto con tutto il sistema di informazione di sicurezza della Repubblica, declinandolo anche in ambito civile.

«Il personale dell'Acn - chiarisce Mulè - che avrà sede a Roma, inizialmente sarà composto di circa 50 persone provenienti dal Dis, alcuni dal Mise e dall'Agenzia digitale (circa 30). Il resto andrà assunto e avrà, vista la delicatezza dei compiti, il miglior trattamento economico che esiste nel settore pubblico, come quello riservato ai dipendenti della Banca d'Italia. La Difesa ha già alcune strutture che vanno assorbite tra cui il Cor (Centro operativo delle reti). Il premier sarà al vertice, ma si avranno anche un direttore generale e un vicedirettore nominati dalla presidenza del Consiglio che staranno in carica 4 anni e saranno rinnovabili». Lo scopo sarà essere adeguati «all'evoluzione tecnologica, al contesto di minaccia proveniente dallo spazio cibernetico, nonché al quadro normativo europeo».

Al premier competerà l'adozione della strategia nazionale di cybersicurezza, sentito il nuovo «Comitato interministeriale per la cybersicurezza» (Cics) che verrà istituito con lo stesso dl.

Il presidente del Consiglio, quindi, impartirà le direttive per la cybersicurezza e emanerà ogni disposizione per l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia. Presso l'Acn ci sarà un nucleo speciale e con poteri segreti che in caso di crisi assicurerà supporto al premier, costituito da personale dei Servizi, dal suo consigliere militare e altri soggetti.

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