La prima nave di grano sul corridoio umanitario. Ma Mosca bombarda porti e magazzini

Nuovo itinerario nel Mar Nero per trasportare i cereali ucraini

La prima nave di grano sul corridoio umanitario. Ma Mosca bombarda porti e magazzini
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Batte bandiera di Hong Kong la prima nave carica di grano ucraino a navigare lungo il nuovo corridoio umanitario creato dall'Ucraina nel Mar Nero dopo che Mosca ha lasciato scadere senza rinnovarlo l'accordo sul grano. La nave portacontainer Joseph Schulte ha lasciato ieri il porto di Odessa diventando il primo cargo civile a utilizzare il nuovo percorso, sul quale non è chiaro l'atteggiamento della Russia, che per il momento sembra accettare l'iniziativa di Kiev.

Subito dopo l'uscita della Russia dall'accordo che fin dal luglio 2022 e con alcuni successivi rinnovi aveva regolato la circolazione delle navi cargo nel Mar Nero, costituendo l'unico fragile tipo di collaborazione tra i due Paesi belligeranti, l'Ucraina aveva provato a rafforzare il traffico fluviale del gran lungo il corridoio danubiano, ma fin dall'inizio si era compreso che esso non avrebbe potuto compensare, per mere ragioni di capacità, il traffico marittimo. Non solo, questa novità aveva anche spinto i russi a bombardare la rotta danubiana, creando non poche preoccupazioni al governo della Romania, Paese che si era visto esplodere dei potenti ordigni a pochi metri dal proprio confine.

La cosa è avvenuta anche nelle ultime ore. L'aeronautica militare ucraina ha dichiarato martedì sera che un folto gruppo di droni dell'esercito russo è entrato nella foce del fiume Danubio e si è diretto verso il porto fluviale di Izmail, un'infrastruttura portuale cruciale in particolare per le esportazioni di grano di Kiev e molto vicina al confine con la Romania. Che ha reagito condannando con forza l'attacco. «Condanno fermamente i ripetuti attacchi russi contro persone innocenti e infrastrutture civili, compresi i silos di grano nei porti ucraini di Reni e Izmail - ha scritto su X (ex Twitter) il ministro degli Esteri rumeno Luminita Odobescu -. Con queste flagranti violazioni del diritto internazionale, la Russia continua a mettere in pericolo la sicurezza alimentare e la navigazione nel Mar Nero». Bombe anche con droni kamikaze su magazzini a granai nei pressi di Odessa. E ieri le forze russe hanno prelevato dal porto di Mariupol occupato un'altra grossa quantità di grano ucraino rubato: «Oggi - scrive su Telegram il sindaco Petro Andriushchenko - altre 1.500 tonnellate di grano ucraino hanno lasciato il porto di Mariupol. La nave è ora in viaggio verso il canale. Naturalmente, è di nuovo priva di identificativi».

Ieri anche la Lettonia si è detta disponibile a trasportare il grano ucraino dal prossimo autunno attraverso un apposito corridoio ferroviario.

«Attraverso il nostro corridoio di transito - dice in un'intervista alla radio nazionale Rinalds Plavnieks, amministratore delegato delle ferrovie lettoni - potrebbero essere trasportate da 500mila a un milione di tonnellate all'anno».

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