Mario Draghi ha indetto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione italiana, aggiornando sui progetti del governo per il futuro tra scuola, Green pass e campagna vaccinale. Vaccinarsi "é un atto verso se stessi, di solidarietà verso gli altri, di protezione della propria famiglia, con tutte le persone con cui si viene a contatto", ha esordito il presidente del Consiglio. Ha stigmatizzato con forza gli attacchi dei no vax, definendoli "violenza odiosa e vigliacca", contro gli organi di informazione e contro i medici oggetti di attacchi, in alcune dose violenti.
"Ribadisco il mio invito a vaccinarsi ed entro fine settembre confido che arriveremo all'80% dei completamente vaccinati. Ora siamo al 70%", ha dichiarato Mario Draghi, sottolineando l'impegno e l'entusiasmo delle fasce più giovani. "Sicuramente qualcosa andrà storto, ma ce l'abbiamo messa tutta", ha chiosato il capo del governo con una battuta.
Il ritorno a scuola
La scuola in presenza, ha rassicurato Mario Draghi, "è sempre stata una priorità del governo". Grazie ai vaccini, quest'anno ci sono meno incertezze sulla ripresa della scuola anche se, come ammesso dal presidente del Consiglio, non mancheranno foto di assembramenti sui mezzi pubblici anche se questo non vuol dire che "il governo ha passeggiato". Il 91,5% degli insegnanti, ha spiegato Mario Draghi, ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
"Ieri tutte le 8.500 scuole italiane hanno riaperto con il mandato di portare dal 13 settembre tutti gli studenti in sicurezza e in presenza", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che ha anche annunciato l'assunzione di 59mila docenti e 8.700 operatori Ata. A proposito delle misure di contenimento del virus, il ministro dell'istruzione ha spiegato che "se in una classe sono tutti completamente vaccinati ci si potrà togliere la mascherina, per sorridere tutti insieme".
Rimbalzo economico
La campagna vaccinale sta spingendo anche la ripresa economica del Paese, che "continua a crescere più delle aspettative, anche questo ci dà un po' di incoraggiamento. Il mercato del lavoro va bene, l'occupazione non mostra segni di cedimento", ha proseguito Mario Draghi. Tuttavia, il presidente del Consiglio ha tirato le redini: "Non vale la pena però compiacersi troppo di queste cifre, il nostro prodotto è caduto molto, chi è caduto di più rimbalza di più. La vera sfida sarà riuscire a mantenere un tasso di crescita consideratamente più elevato di quello che si aveva prima della pandemia".
Afghanistan e immigrazione
Passaggio obbligato per Mario Draghi anche sull'Afghanistan, che sarà il tema principale dell'incontro che il presidente del Consiglio avrà con il presidente Emmanuel Macron questa sera a Marsiglia: "Sarà una conversazione a tutto tondo. Bisogna concentrare l'attenzione sul futuro immediato. Dobbiamo aiutare gli afghani". Rispondendo alle domande dei giornalisti, Mario Draghi ha dichiarato: "L'Ue è stata abbastanza assente, perché non organizzata ma sul piano umanitario ha fatto molto. C'è molto da fare, in un momento in cui si ripensano alcune relazioni internazionali. Non credo al ritiro generalizzato, all'isolazionismo. Sicuramente l'Europa deve organizzarsi".
Sul tema della sicurezza, invece, Mario Draghi ha definito "interessante" un incontro tra il ministro degli Interni Luciana Lamorgese e Matteo Salvini, specificando che "la ministra Lamorgese a mio parere lavora molto bene, ma poi non ho visto nessuno che abbia la bacchetta magica". A proposito dell'immigrazione e ha approfittato del momento per riferire che "la pratica della vaccinazione immediata, fatta ora ai rifugiati afghani, verrà estesa a tutti i migranti che arriveranno".
Terza dose e obbligo vaccinale
"78 milioni di dosi inoculate, 38 milioni totali di immunizzazioni sono frutto da un lato della scelta degli italiani italiani di credere nella scienza e tutelare la salute. Però, nella gestione della pandemia un fattore positivo è stata la collaborazione tra la struttura commissariale del generale Figliuolo, il Ssn e le Regioni", ha aggiunto Mariastella Gelmini, presente anche lei in conferenza stampa, sottolineando l'importanza del coordinamento con la conferenza delle Regioni.
Il punto sulla situazione sanitaria è stato fatto dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ha dichiarato: "La situazione epidemiologica è stabile e nel mese di agosto abbiamo avuto un indice Rt intorno a 1: questo è merito della campagna di vaccinazione. Abbiamo tenuto limitazioni leggere rispetto a quelle dei mesi precedenti, la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo e la risposta degli italiani è incoraggiante".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Mario Draghi ha confermato che, nel momento in cui l'Ema dovesse intraprendere la strada già presa dalla Fda di approvare in via definitiva il vaccino Pfizer, verrà affrontato il tema dell'obbligo vaccinale. A proposito della terza dose, Roberto Speranza ha aggiunto: "C'è un confronto in queste ore e si partirà nel mese di settembre, alla fine, dalle persone che hanno avuto una risposta immunitaria fragile. Anche l'Ema ha dato questa indicazione e il nostro Cts ha espresso una opinione".
Mentre, sull'obbligo vaccinale, il ministro della Salute ha dichiarato: "L'obbligo vaccinale nel nostro Paese è già disposto per il personale sanitario e l'estensione ad altre categorie è una possibilità che resta potenzialmente a disposizione delle istituzioni, del Governo e del Parlamento".
Green pass e trasporti
Il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha fatto invece il punto sui trasporti il giorno dopo l'estensione del Green pass anche ai mezzi di lunga percorrenza: "Vorrei ringraziare i gestori delle diverse tipologie di trasporto, ma anche i viaggiatori perché secondo i dati che ci hanno inviato ieri sera da Trenitalia, il numero di persone sprovviste di Green pass trovate sui treni a lunga percorrenza, le frecce, gli intercity e altro sono lo 0,2%, parliamo di poco più di 70 persone". E a proposito di Green pass, Mario Draghi ha annunciato che "l'orientamento è sì, andrà esteso, per decidere quali passi, quali settori, ci sarà una cabina di regia come per altro è stato chiesto dal senatore Salvini ma sì l'orientamento è quello". Ha poi specificato: "Dobbiamo decidere con il ministro Speranza l'estensione del green pass a chi e quanto velocemente, non se".
Sui messi pubblici, il ministro delle Infrastrutture ha chiarito che c'è stata "fortissima collaborazione con le Regioni sul trasporto pubblico locale. Abbiamo definito le linee guida concordate con loro. E' una sfida difficile e oggi è la scadenza entro la quale le Regioni devono inviare i loro piani per il potenziamento dei servizi". Inoltre, ci ha tenuto a precisare che "il governo ha messo a disposizione 618 milioni di euro. I fondi aggiuntivi possono essere usati anche per il potenziamento dei controlli".
Tenuta del governo
Sulle divergenze che stanno emergendo tra le forze politiche della maggioranza, Mario Draghi ha ovviamente dichiarato che "è chiaro che è auspicabile una convergenza e una stagione di disciplina. Ma il governo va avanti". Ha smentito, quindi, Enrico Letta che ha parlato di "inizio della fine" del governo dopo il voto favorevole di ieri della Lega in commissione Affari sociali per l'abolizione del Green pass. Per il resto, Mario Draghi ha voluto scindere i ruoli, sottolineando che "il chiarimento politico lo fanno le forze politiche".
Ha poi aggiunto: "Non vedo la fine del governo, ci sono provenienze diverse nella maggioranza ma il governo va molto d'accordo e il Parlamento ha fatto uno straordinario lavoro, non vedo nessun disastro all'orizzonte e non mi preoccupo per me stesso".
Al momento, il presidente del Consiglio resta concentrato sul suo ruolo e non guarda oltre: "Penso sia un pò offensivo pensare al Quirinale come alternativa ed è offensivo nei confronti del presidente Mattarella".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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