Il "no" di Costa alle adozioni gay: "Dai giudici sentenze creative"

Governo al lavoro sul "fattore famiglia". Ma, dopo le unioni civili, nella maggioranza si apre un nuovo fronte di scontro: le adozioni gay. Il ministro Costa attacca: "Dai giudici sentenze creative". E la Cirinnà ribatte: "Applicano la legge esistente"

Il "no" di Costa alle adozioni gay: "Dai giudici sentenze creative"

Dopo le unioni civili, tocca alle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Sebbene il ministro dell'Interno Angelino Alfano abbia assicurato di aver sottoscritto "un patto con Matteo" Renzi per non farle, lo scontro all'interno della maggioranza è già aperto. L'ala più radicale del Pd è già al lavoro per presentare un ddl che garantisca le adozioni anche alle coppie omosessuali. Ma il ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa, parlando della legge sulle unioni civili al Forum delle associazioni familiari, ci ha messo una pietra sopra scatenando le ire di Monica Cirinnà.

Ncd lo ha detto più volte. E Costa lo ribadisce oggi. "Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta - tuona - in tema di stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo". E avverte: "Ora quel vuoto non c'è più, c'è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa". Non solo. A pochi giorni dal via libera al ddl Cirinnà, che adesso attende solo la firma del capo dello Stato Sergio Mattarella per diventare legge, il ministro neocentrista sprona il governo Renzi a "puntare il riflettore esclusivamente sulle famiglie". "È stato un dibattito drogato dal tema delle unioni civili", avverte ricordando che, come documentato dall'Istat, in Italia le unioni civili sono a dir tanto 10mila, mentre le famiglie sono oltre un milione. "Il mio compito - promette - è riportare l'attenzione su questi temi attraverso misure che siano specifiche e che siano concrete".

Durante l'incontro con il Forum delle associazioni familiari, il ministro Costa annuncia che il governo sta ragionando sul "fattore famiglia". "Non si tratta di un segno 'meno' nel bilancio dello Stato - dice - ma si tratta, in progressione con lungimiranza, di un segno 'più' in termini di crescita e sviluppo". Il primo obiettivo sarà sicuramente il rafforzamento di sistemi e meccanismi già esistenti, come il bonus bebè e le detrazioni, per incentivare le coppie a fare non solo il primo figlio ma anche il secondo e il terzo. Sul tavolo, poi, c'è l'ipotesi di allargare progressivamente la no tax area a seconda del numero dei figli. L'idea di base è quella di far convogliare tutte le norme e le politiche legate alla famiglia in un Testo Unico, da approvare, secondo quanto stabilito nel cronoprogramma del Def, entro l'anno. Ma una parte della maggioranza, che con Ap si è già fatta sentire anche nel corso dell'esame parlamentare del Documento di economia e finanza, punta a molto di più, cioè ad inserire nella prossima legge di stabilità non solo il taglio delle tasse dell'Ires per le imprese - e forse già anche dell'Irpef per i lavoratori - ma anche provvedimenti ad hoc a favore dei nuclei famigliari, non necessariamente quelli più numerosi.

Le posizioni di Ncd rischiano di infrangersi contro il piddini di ferro. Già la presa di posizione di Costa sulla stepchild adoption ha innervosito la Cirinnà. "Non c'è alcuna giurisprudenza creativa - tuona la madrina delle unioni civili - c'è la giurisprudenza che, davanti alla scelta del legislatore di non decidere, continua ad applicare la norma esistente che è la legge sulle adozioni che è richiamata esplicitamente al punto 20 del maxi-emendamento del governo".

In base al punto a cui fa riferimento la senatrice dem, "resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti". "Quindi - fa notare - i giudici continuano ad applicare le legge in materia di adozione...".

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