No al referendum sull'eutanasia che legalizza l'omicidio

Chi è in grado di darsi la morte ma non lo fa, non dovrebbe poter delegare un'azione per cui non è evidentemente pronto

No al referendum sull'eutanasia che legalizza l'omicidio

In «Utopia», riflettendo sulla condizione del malato grave inguaribile, Tommaso Moro esorta «sacerdoti e magistrati» ad accettare che quando «il vivere è diventato per lui una tortura, sia anzi lui stesso, animato da serena fiducia, a liberarsi di sua mano di quell'esistenza penosa come da una prigione o da un supplizio, oppure a consentire di sua volontà che siano gli altri a strapparnelo». E nel Cinquecento, il cattolico Tommaso Moro, beatificato da Leone XIII nel 1889, proclamato santo da Pio XI nel 1939 e dichiarato patrono dei governanti e dei politici da Giovanni Paolo II, non poteva sapere che un giorno la scienza medica e la tecnica applicata alla medicina avrebbero consentito a milioni di persone di allontanare la morte senza per questo poter riguadagnare la vita. Ci spiace ammetterlo, ma se anche Dio o il destino ci eviteranno malattie o traumi gravemente invalidanti, sappiamo che trascorrere l'ultima fase della vita immobilizzati su un letto senza la speranza di poterci un giorno alzare e/o attaccati a una macchina senza la possibilità di affrancarcene è quello che accadrà a più d'uno tra noi. E allora sarà giusto che chi non ce la farà più possa sottrarsi a un dolore senza fine e sarà caritatevole che altri possano eseguire la sua libera volontà nel caso in cui non si trovi nella condizione di attuare i propri propositi da solo. Ma solo in questo caso. Chi è in grado di darsi la morte ma non lo fa, non dovrebbe poter delegare un'azione per cui non è evidentemente pronto; chi non è fisicamente in grado di darsi la morte, ma è condannato a sopravvivere in un limbo della vita, ha il diritto che la sua volontà sia doverosamente rispettata. È per questo che non ho firmato il referendum promosso dai radicali. Perché depenalizza indistintamente l'omicidio del consenziente, di fatto tendendo all'introduzione in Italia del modello eutanasico olandese. Un modello a mio giudizio eccessivo, che sottrae la persona alle proprie responsabilità e presenta il rischio di pericolose degenerazioni. Mi fermerei un po' prima, ma sempre in linea con il pensiero di San Tommaso Moro.

Rispetto profondamente la sensibilità di chi rifiuta l'eutanasia per sè e per i propri familiari, ma sono convinto che rispettare la sensibilità di chi la pensa diversamente sia una scelta pienamente liberale e, lo dico con ossequio, di carità cristiana.

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