Un Nobel per Alexey Navalny? Ecco un'idea forte ma anche terribilmente rischiosa, su cui la Commissione svedese che assegna i premi Nobel ha ragionato e discusso per tutta la notte e presto sapremo se è avrà prevalso sulle altre candidature. Dare in quesito momento un Nobel all'unico oppositore di Putin ancora vivo, benché chiuso in galera dove gli è permesso di parlare soltanto con i suoi avvocati, non è come scegliere chi merita di essere premiati davanti agli occhi di tutto il mondo per la scienza o per la letteratura. Il Nobel per la pace è sempre stato un premio politico assegnato per opportunità politiche, come accadde quando fu dato a Barack Obama prima che agisse e sulla base di una semplice speranza di mediazione nel Medio Oriente. Navalny dalla sua cella non ha fatto che deplorare e condannare l'aggressione dell'Ucraina ma negli ultimi giorni ha fatto di più, facendo saltare i nervi al suo avversario e nemico: ha preso in giro, affidando messaggi ai suoi legali che li hanno a loro volta diffusi sui social, la decisione di richiamare alle armi trecentomila cittadini che hanno già fatto il servizio militare, Navalny si è chiesto quale fosse il motivo per questa decisione che ha terrorizzato tutte le famiglie russe, se il governo e le sue strutture di sicurezza hanno già a disposizione e in assetto di guerra alcuni milioni di uomini in uniforme, fra esercito, guardia nazionale e truppe speciali del ministero dell'Interno. Le sue azioni sono volate quando i messaggi sono stati diffusi via social perché mostrano sulla base dei numeri che i russi non hanno alcuna voglia di combattere una guerra assurda da cui pochi ritornano vivi. L'effetto Navalny, dunque, è stato quello di saldare tutte le opposizioni alle decisioni del Cremlino, da quella democratica a quelle della destra nazionalista che vede questa guerra come una umiliazione e un'offesa dell'onore del soldato russo. Se andasse in porto e lo sapremo oggi il Nobel per Navalny, ciò vorrebbe dire che il cauto comitato che assegna i Nobel dopo lunghissime consultazioni planetarie, avrebbe deciso di indebolire politicamente Putin davanti al suo stesso popolo suggerendo, come soluzione finale del conflitto, una sostituzione del Presidente attraverso vie politiche.
In questo senso hanno pesato molto le parole del presidente ucraino Zelensky, il quale ha ufficialmente dichiarato che non tratterà mai con Putin, ma che è pronto a trattare con qualsiasi altro nuovo capo del governo russo.
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