Appoggio pieno all'Ucraina, senza cedere al "ricatto di Putin sull'energia". Nel suo discorso programmatico, Giorgia Meloni non aveva lasciato spazio a equivoci, consapevole del fatto che parole sue avrebbero potuto creare attriti tra Roma e Mosca. Le possibili tensioni col Cremlino, tuttavia, non debbono né possono far vacillare l'Italia rispetto alle proprie posizioni: ne è convinto anche il neoministro della difesa Guido Crosetto, che proprio in questi giorni si è messo al lavoro sui dossier più urgenti per il proprio dicastero.
La posizione dell'Italia
"Non ci faremo intimidire", ha assicurato l'ex imprenditore in un'intervista a La Stampa, riferendosi proprio all'eventuale innalzamento delle frizioni con il Cremlino. "Ci sono momenti nella storia in cui occorre schierarsi senza se e senza ma, anche se non è facile, anche se la scelta ti lascia l'amaro in bocca. In questo caso, l'amaro sarebbero le sanzioni di ritorno che ci penalizzano. E questo è uno di quei momenti storici. Non è immaginabile di cedere al ricatto della Russia. E neanche ci converrebbe", ha aggiunto il ministro della difesa, con un richiamo alle parole con cui Giorgia Meloni aveva ribadito la posizione italiana.
"Su esteri e difesa governo compatto"
"Siccome siamo parte di una comunità che è l'Occidente, e noi abbiamo fatto la nostra scelta di campo, l'Occidente deve anche pensare che alcuni Paesi pagano di più questa scelta e altri la pagano di meno. E ci si deve porre il problema", ha proseguito Crosetto, parafrasando le direttive dello stesso presidente del consiglio. Sul posizionamento atlantico del premier e della maggioranza, ha poi aggiunto il neoministro, i detrattori "si sbagliavano", anche perché "oggi si fanno scelte che peseranno sui prossimi decenni". Questo governo - ha proseguito il fondatore di Fratelli d'Italia - "nasce con l'ambizione di guardare lontano, non alla prossima settimana o prossimo mese. E penso che sulla politica estera e di difesa questo governo si muoverà assolutamente compatto".
Crosetto al contrattacco
Infine la replica alle dure critiche, arrivate dall'opposizione in particolare dai Cinquestelle, alla sua nomina a ministro. Sul punto, Crosetto ha zittito così i detrattori e quanti lo avevano accusato di presunti conflitti d'interesse: "Sono 12 anni che mi occupo di difesa da più punti di vista: dal ministero, dal Parlamento, dall'industria. Conosco bene i problemi. Chi come Conte o Licheri, parla di conflitti, non sa di che cosa parla. Chi si occupa di industria della Difesa, ha un mandato dagli Esteri e dalla Difesa. Si viaggia assieme ai ministri, ai sottosegretari, ai capi di Stato Maggiore, accompagnati dai servizi. Si è un pezzo dello Stato, senza esserlo.
E così mi sono considerato fino ad oggi: al servizio dello Stato, senza esserne parte. Oggi ho lasciato ogni mia attività privata e lavorerò solo per lo Stato".Sulle sulle accuse di preusunte ambiguità, il neoministro era peraltro già passato passato al contrattacco, annunciando querele contro giornalisti ed editori.
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