Il Covid, la guerra e la crisi energetica avevano messo in secondo piano il problema degli sbarchi dei migranti che, ora, invece, è tornato prepotentemente d'attualità.
«Dal 2019 fino alla strage di Cutro, tra le priorità degli italiani non c'era più segno e traccia dell'immigrazione che era scesa sotto i primi dieci punti di priorità che vedono in testa i temi economici», conferma la sondaggista Alessandra Ghisleri intervenendo al programma di Myrta Merlino, L'Aria che tira. Secondo la direttrice di Euromedia Research, l'immigrazione «negli ultimi venti giorni è tornata al secondo posto perché è una realtà che deve essere organizzata e gli italiani non capiscono come». I cittadini sono confusi sul tema dello stato d'emergenza e un italiano su quattro è spaesato anche nei confronti dell'opposizione perché, come spiega la nota sondaggista, vede «la Schlein solo sulla barricata per tema di opposizione politica e per propaganda, non per spinta reale».
Anche Maurizio Pessato, vicepresidente di SWG, interpellato dal Giornale, conferma che, fino all'autunno del 2022, il tema dell'immigrazione era passato in secondo piano perché erano calati gli arrivi ed era emersa una maggiore preoccupazione per la guerra e per il carovita. «Oggi, invece, c'è stata una ripresa dopo il caso di Cutro che ha riacceso le divisioni politiche sull'immigrazione», dice Pessato che, nel corso della sua analisi, evidenzia lo stato di confusione delle persone che non hanno ben capito cosa sia stato fatto in questi anni e quali siano le divisioni reali tra le varie forze politiche. «L'opposizione non ha l'onere di dare risposte e, storicamente, dice soltanto che il governo non sta facendo nulla e lo critica. L'esecutivo, dal canto suo, replica che sta lavorando», sottolinea il sondaggista, convinto che la politica dovrebbe essere più responsabile «perché, al momento, il cittadino non è messo nelle condizioni di sapere cosa, come e se può fare qualcosa».
Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg Different, conferma che l'immigrazione è tornata a destare l'interesse degli italiani non solo per l'aumento dei flussi, ma anche per l'inevitabile clamore mediatico che essi producono. «È un tema di dibattito politico che aiuta i partiti a differenziarsi e prendere consenso», spiega Masia ribadendo, però, che sul podio delle preoccupazioni dei cittadini ci sono i temi economici. «In linea generale gli italiani si dividono in base alle loro posizioni politiche, ma la maggioranza è favorevole a una gestione equilibrata dei flussi che sia di supporto alla crescita del Paese ed è contraria a situazioni di irregolarità» conclude il sondaggista.
Anche per Renato Mannheimer gli italiani si dividono a seconda del partito che sostengono.
In definitiva, però, «difficilmente un elettore cambia idea per l'immigrazione», sentenzia il noto sondaggista che ammonisce così l'opposizione: «La Schlein, finora, ha solo lanciato degli slogan e non ha avanzato alcuna proposta. Dirà che serve più apertura verso gli immigrati, ma, visti anche i problemi del Pd, non si è pronunciata su nulla. E, con i suoi slogan, non riuscirà ad avere più voti».
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