"Non votiamo", "Quanta pazienza". Duro scontro in Cdm tra M5S e Pd

I 5 Stelle non votano il decreto Aiuti: "No al termovalorizzatore a Roma, non sporchiamo le nostre idee". L'ira del Partito democratico: "La pazienza nostra e di Draghi. Giobbe ce spiccia casa"

"Non votiamo", "Quanta pazienza". Duro scontro in Cdm tra M5S e Pd

Alta tensione nell'ultimo Consiglio dei ministri, che si è riunito in serata per approvare il decreto Aiuti in sostegno delle famiglie e delle imprese italiane. Il provvedimento però non ha incassato il via libera del Movimento 5 Stelle, che ha preferito non partecipare al voto e dunque astenersi sulle nuove norme partorite dal governo. Dietro la decisione dei grillini c'è la tanto contestata norma che potrebbe spianare la strada al termovalorizzatore nelle città di Roma. Un'opzione che già nei giorni scorsi ha scatenato dure polemiche tra le fila del M5S.

Lo scontro M5S-Pd

Stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, nel corso del Cdm si sarebbe consumato un duro scontro tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. A dividere i due partiti del fronte giallorosso è stata la decisione dei grillini di non votare il decreto. Il M5S è andato fortemente in polemica sulla norma che apre alla possibilità di realizzare un inceneritore nella Capitale.

Nello specifico Stefano Patuanelli, capodelegazione grillino e ministro delle Politiche agricole, ha chiesto lo stralcio della norma che però non è riuscito a ottenere. A quel punto i 5 Stelle hanno deciso di non votare il decreto: fonti di governo riferiscono che l'indicazione sarebbe arrivata direttamente dal leader grillino Giuseppe Conte. È stata la scintilla per lo scontro con il Pd, che avrebbe chiesto al M5S di non votare la singola norma anziché non votare l'intero provvedimento.

"Siamo rimasti dispiaciuti, ma mi auguro che non abbia conseguenze particolari che si traducano in fibrillazioni generalizzate", ha dichiarato il premier Mario Draghi in occasione della conferenza stampa. Dunque il presidente del Consiglio auspica che il disaccordo emerso questa sera non sfoci in problemi per la tenuta della maggioranza: "Speriamo di superarlo in qualche modo".

Il "no" dei 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle rivendica la propria mossa, sostenendo che le norme sugli inceneritori non hanno nulla a che vedere con un decreto relativo agli aiuti economici per famiglie e imprese. Il ministro Stefano Patuanelli ha precisato di non essere contrario alle norme straordinarie per attribuire più poteri al sindaco di Roma, "ma abbiamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia: dunque eco-sostenibili, non inceneritori". E poi ha tuonato contro gli alleati di governo: "È sbagliato sporcare le idee politiche del Movimento".

Le reazioni

Non si sono fatte attendere le prime reazioni su un fatto politico che nei prossimi giorni è destinato a far discutere. Filippo Sensi del Partito democratico sul proprio profilo Twitter si è lasciato andare a una considerazione che la dice lunga sullo stato di salute dei rapporti con il M5S: "La pazienza di Draghi, quella di Gualtieri, e del Pd. Giobbe ce spiccia casa".

Per Matteo Salvini la presa di posizione dei grillini conferma che il Movimento è "fuori dal mondo": il segretario della Lega ritiene che il no al termovalorizzatore di Roma "è una posizione contro l'ambiente, contro il progresso, contro le città pulite e contro i cittadini".

Durissime le parole di Carlo Calenda, leader di Azione: "Non se ne può più. Questi inetti perdigiorno continuano a boicottare il Paese senza mai offrire una soluzione. Cancellarli. Ma subito".

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