«Io non riesco proprio a capire cosa mi stai chiedendo. Ho chiesto un parere legale e ho attraversato la frontiera con una regolare vidimazione dei passaporti. Durante il viaggio Eitan mi diceva che era felice». Shmuel Peleg, il nonno materno indagato a Pavia per il sequestro del bambino insieme con la nonna, ha parlato ieri un'intervista alla tv israeliana Channel 12.
«Mi dirà nonno hai fatto tutto il possibile per salvarmi. E mia figlia quando un giorno ci incontreremo in cielo sarà fiera di me per aver salvato suo figlio, per averlo portato a casa sua» ha aggiunto rispondendo a chi gli domandava se non temesse che un giorno il piccolo, che nella tragedia del Mottarone ha perso i genitori, il fratellino e i bisnonni materni, potesse puntare il dito contro di lui, per averlo portato a Israele allontanandolo dalla zia paterna Aya, scelta come tutrice legale.
Ieri il console dell'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv ha avuto modo di incontrare Eitan alla presenza di Peleg. Una visita consolare organizzata d'intesa con la Farnesina e resa possibile anche grazie alla collaborazione delle Autorità israeliane, finalizzata a verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova attualmente il minore. «Eitan è apparso in buone condizioni di salute», fanno sapere fonti dell'ambasciata. Martedì Aya e il marito Or Nirko potrebbero partire per Tel Aviv per vederlo. Fino a ora problemi burocratici hanno ritardato la partenza. «La Farnesina sta seguendo con la massima attenzione il caso - ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -. Lo stiamo facendo in raccordo con la nostra ambasciata a Tel Aviv e con le altre amministrazioni competenti. Nell'interesse del minore abbiamo chiesto la collaborazione delle autorità di Israele: ci attendiamo piena cooperazione». «C'è la magistratura che si sta mettendo a servizio per la soluzione della vicenda, ci sarà l'impegno, nell'ovvio dialogo diplomatico tra Stati, per arrivare a una soluzione» ha promesso il ministro delle Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.
Il futuro di Eitan dipende dal braccio di ferro tra le due famiglie, quella della mamma e del papà scomparsi, che si accusano a vicenda. Molte organizzazioni benefiche si erano mosse all'indomani della tragedia del Mottarone ricevendo centinaia di migliaia di donazioni per Eitan. «Forse il denaro ha un ruolo», è il dubbio instillato dalla nonna ora indagata di sequestro. Una somma considerevole tra l'eredità lasciata dai bisnonni Itshak e Barbara Cohen e il risarcimento che arriverà a Eitan quando verranno definite le responsabilità sulla tragedia che ha sterminato la sua famiglia, senza contare che per colpa di quell'incidente il bambino è costretto a camminare con un girello.
Il 29 settembre è fissata la prima udienza al tribunale di Tel Aviv per decidere
l'affidamento conteso. La zia nei giorni scorsi attraverso i suoi legali ha attivato infatti la procedura della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minori per chiedere l'immediato rientro in Italia del bimbo.TPa
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