Il "nulla osta" del Papa alla Cei: la Chiesa si schiera contro il governo

Le parole del Papa sui migranti avrebbero dato il via libera alla Cei per rompere la neutralità tenuto fino ad ora rispetto al governo

Il "nulla osta" del Papa alla Cei: la Chiesa si schiera contro il governo

Giuseppe Conte è andato in visita privata da papa Francesco. La foto li ritrae sorridenti, eppure è uno scatto che non rappresenta affatto lo stato dei rapporti tra mondo cattolico e governo. Sebbene Salvini continui a ripetere che "i cattolici sono con me", lo stesso non si può dire per i vertici delle gerarchie ecclesiastiche. Che negli ultimi tempi sembra stiano abbandonando la consueta "imparzialità" vescovile per posizionarsi agli antipodi dell'attuale esecutivo.

Non nascerà un partito cattolico, come alcuni porporati ancora sperano. Il tempo della Dc è ormai passato. Eppure se in un primo momento, dopo la nascita del governo gialloverde, vescovi e parroci erano stati invitati a mantenere una certa equidistanza nello schieramento politico, ora l'argine sembra essersi rotto. "Possiamo restare ancora in silenzio?", avrebbero detto alcuni rappresentanti della Cei a Bergoglio. Alla fine, secondo quanto scrive Repubblica, gli ultimi interventi pubblici di papa Francesco sul tema immigrazione avrebbero suonato come "una sorta di nulla osta ai vescovi italiani e al presidente della Cei Bassetti" per abbandonare la neutralità verso il governo.

E in effetti la Conferenza Episcopale si è più volte espressa su posizioni del tutto contrarie a quelle dei due partiti di governo. Basta scorrere un po' di cronaca. Andando in ordine cronologico, ai tempi del "caso Diciotti" (settembre 2018) fu proprio la Chiesa ad andare in soccorso di Salvini accogliendo i migranti bloccati a bordo della nave della Marina. Da quel giorno, però, i rapporti si sono ulteriormente deteriorati. Prima la fuga degli immigrati da "Rocca di Papa", poi i continui richiami a non chiudere i porti. Infine lo scontro sull'Ires (la cosiddetta tassa sulla bontà).

A novembre Bassetti ha criticato la manovra economica ("se si sbagliano i conti non c'è una banca di riserva che ci salverà") e a dicembre ha definito l'aumento dell'Ires una "provocazione di chi non ha abbastanza memoria per la società italiana". Infine durante l'incontro "La nostra Europa" organizzato da varie associazioni (tra cui Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant'Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo) è arrivato anche l'allarme per "il vento xenofobo" che soffierebbe sull'Ue.

I rapporti tra governo e Cei non sono stati (quasi) mai così tesi. Con la Lega il dialogo è praticamente al lumicino, con il Carroccio convinto di interpretare la pancia dei cattolici e il clero impegnato a guidare il popolo di Dio lontano dalle sirene leghiste. Anche con il M5S non va meglio. Alla festa della Gendarmeria vaticana il ministro dell'Interno non si è presentato e la sua assenza è stata notata.

Non è un caso, fa notare Repubblica, se nei giorni scorsi il direttore de La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, ha parlato di "caos" come "strategia per il successo politico". E non è un caso neppure se Bassetti ha bacchettato la politica che sui migranti "scarica il malcontento sociale degli italiani".

L'ultimo strappo è però arrivato con il caso Sea Watch e Sea Eye.

I 49 migranti bloccati per giorni di fronte alle coste di Malta sembrano aver definitivamente rotto il debole filo del dialogo Cei-governo. Tanto che anche papa Francesco all'angelus si aveva lanciato il suo accorato appello ai "leader" europei affinché mostrassero "solidarietà".

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