La guerra in Ucraina monopolizza in questo momento la politica italiana ed europea. Nelle scorse ore il presidente del Consiglio Mario Draghi ha assicurato nuovamente pieno sostegno a Kiev e alle mosse europee contro la Russia.
Definendo atto “barbaro” l'azione di Mosca contro l'Ucraina, l'ex governatore della Bce ha dichiarato di essere in sintonia con i partner europei sulla linea da tenere in relazione al conflitto. Roma darà quindi via libera alle nuove sanzioni contro il Cremlino e alla donazione di nuove armi all'Ucraina.
“L'Italia dà il suo pieno e convinto appoggio al pacchetto di misure contro la Federazione Russa presentato oggi dalla Commissione Europea – sono state le parole del presidente del Consiglio – l'aggressione russa è anche una minaccia all'Europa e l'Unione Europea deve reagire con fermezza”.
Frasi che sono arrivate a poche ore di distanza dall'annuncio del governo circa la chiusura dello spazio aereo italiano alle compagnie russe. Un'altra mossa in linea con quanto deciso da altri Paesi europei. Roma, quindi, prosegue con la sua posizione volta a incrementare la pressione sul Cremlino e per punire la Russia dopo il via all'invasione dell'Ucraina.
Gli atti formali dell'esecutivo italiano arriveranno domani. È stato convocato un consiglio dei ministri in cui sarà dato il via libera a una serie di misure “per garantire – si legge in una nota di Palazzo Chigi – sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell'Ucraina”. L'Italia quindi fornirà armi a Kiev, così come faranno gli altri partner.
Le nuove misure dell'Ue
Mario Draghi ha chiarito la posizione italiana subito dopo le notizie giunte da Bruxelles circa il pacchetto di sanzioni alla Russia e aiuti all'Ucraina approvato dalla commissione europea. Nelle sedi comunitarie, in particolare, il presidente della commissione Ursula Von Der Leyen ha presentato le nuove misure.
Risalta in primis l'ok alla vendita di armi all'Ucraina ed è un aspetto inedito. “Cade un tabù – ha spiegato in conferenza stampa il capo della diplomazia europea Josep Borrell – per la prima volta forniamo armi a Paesi terzi in guerra. Ma era un atto necessario”.
"Questo è un momento storico - ha poi proseguito Borrell - Gli europei hanno reagito in un modo che ha sorpreso tantissimi, a partire dai russi. Si dice che i progressi maggiori nell'Ue si fanno in tempi di crisi e penso che ci troviamo in uno di questi momenti". Andando nel dettaglio, l'Europa fornirà 450 milioni di euro all'Ucraina per l'acquisto di armi letali e 50 milioni per materiale non letale. La Polonia farà da hub logistico: qui confluiranno tutti gli armamenti che verranno poi trasferiti oltre il confine ucraino.
"Forniremo all'Ucrina armi importanti - ha poi concluso Borrell - compresi dei jet da combattimento. L'Ucraina ci ha indicato quali può usare e ci sono alcuni Stati membri che li hanno e li forniremo
Infine è stata prevista la valanga di sanzioni previste contro la Russia ma anche contro la Bielorussia.
Via libera allo stop delle transazioni con la banca centrale russa, per il momento invece non è stata approvata l'esclusione dal sistema Swift.Oltre a presentare le sanzioni, Ursula Von Der Leyen ha chiarito la sua posizione sull'Ucraina. “Kiev è una di noi – ha dichiarato – vogliamo l'Ucraina dentro l'Unione Europea”.
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