Nuovi guai per Musk. Sostiene post antisemita. Investitori in fuga da "X"

Il miliardario approva commenti contro la comunità ebraica. Dal colosso Ibm alla Ue: "Basta pubblicità"

Nuovi guai per Musk. Sostiene post antisemita. Investitori in fuga da "X"
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Ennesima bufera su Elon Musk. Il proprietario di X è stato travolto dalle critiche dopo essersi detto d'accordo con un messaggio antisemita pubblicato sulla piattaforma. «Hai detto la verità», ha scritto il fondatore di Tesla rispondendo a un post in cui si affermava che le «comunità ebraiche stanno spingendo lo stesso tipo di dialettica di odio contro i bianchi che vogliono non sia usata contro di loro». A fronte di alcuni commenti, Musk ha precisato che il principio «non si estende a tutte le comunità ebraiche», aggiungendo: «A rischio di essere ripetitivo, sono profondamente offeso dai messaggi dell'Anti Defamation League e di altri gruppi che spingono de facto razzismo anti-bianchi o anti-asiatici, o razzismo di ogni forma». Parole che hanno spinto persino la Casa Bianca a commentare irritata la vicenda. «È inaccettabile ripetere le orrende bugie a un mese dal peggiore giorno per gli ebrei dall'Olocausto - ha detto il portavoce Andrew Bates - Condanniamo nei termini più duri questa ripugnante promozione dell'antisemitismo e dell'odio razzista, che sono contrari ai nostri valori». Gli americani, ha continuato, hanno «l'obbligo di farsi sentire contro chiunque attacca la dignità dei loro concittadini e compromette la sicurezza delle nostre comunità».

Jonathan Greenblatt, numero uno dell'Anti Defamation League (organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Usa), ha scritto che «è indiscutibilmente pericoloso usare la propria influenza per convalidare e promuovere teorie antisemite». Altre critiche sono arrivate dal cofondatore di Facebook e amministratore delegato di Asana Dustin Moskovitz, secondo cui il miliardario «dovrebbe dimettersi», e da Marc Bodnick, cofondatore di Wavelenght, ha scritto su X: «L'antisemitismo di Elon è scioccante». E Ibm ha protestato contro i contenuti antisemiti sul social, sospendendo i suoi annunci pubblicitari a causa di un rapporto in cui gli spot venivano mostrati accanto a post filo-nazisti sulla piattaforma. «Ibm ha tolleranza zero nei confronti dell'incitamento all'odio e della discriminazione e abbiamo immediatamente sospeso tutta la pubblicità su X mentre indaghiamo su questa situazione del tutto inaccettabile», ha spiegato l'azienda tecnologica.

Da Bruxelles, invece, il dipartimento per le comunicazioni della Commissione Europea ha chiesto a tutti i servizi esecutivi dell'Ue di interrompere la pubblicazione di annunci pubblicitari su X a causa di «ampie preoccupazioni relative alla diffusione della disinformazione». Secondo Politico, in una comunicazione inviata a tutti i capi servizio e ai direttori generali, la vice portavoce della Commissione, Dana Spinant, ha detto che la disinformazione su X, soprattutto in relazione alla guerra Israele-Hamas, ha portato l'istituzione a «raccomandare di sospendere temporaneamente la pubblicità fino a nuovo avviso per evitare rischi di danni alla reputazione della Commissione».

Nel tentativo di arginare le critiche e la fuga degli inserzionisti, l'amministratrice delegata di X, Linda Yaccarino, è dovuta correre ai ripari: «Siamo una piattaforma per tutti - ha assicurato - e la discriminazione da parte di chiunque deve fermarsi».

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