Nuovo audio rubato al Cav sulla guerra in Ucraina. Meloni: "Italia è parte di Nato e Ue"

Spunta un nuovo audio del Cav: "L'Ucraina ha buttato al diavolo l'accordo di pace". Poi la precisazione: "Parole da inquadrare in un contesto più ampio di preoccupazione generale"

Nuovo audio rubato al Cav sulla guerra in Ucraina. Meloni: "Italia è parte di Nato e Ue"

Spunta un nuovo audio "rubato" a Silvio Berlusconi. Al centro della registrazione vi sono alcune considerazioni sulla guerra in corso tra Ucraina e Russia, partendo da quanto accaduto nel 2014 a Minsk: "Si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche".

L'audio "rubato" a Berlusconi

Il leader di Forza Italia ha inoltre parlato di successive vittime tra i militari ai danni delle due repubbliche: "Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche". A quel punto, stando al racconto del Cav fornito durante l'assemblea di ieri con i deputati azzurri, le due repubbliche avrebbero mandato una delegazione a Mosca che poi sarebbe riuscita a parlare con Vladimir Putin.

"Dicono: 'Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buonsenso, un'altra settimana per tornare indietro", ha aggiunto.

Tuttavia, una volta entrato un Ucraina, "si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente". Ecco perché "la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di 200 e rotti anni".

Poi ha osservato lo stato dei rapporti tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelenskyi: "Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c'è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me... Lasciamo perdere, non posso dirlo".

Infine l'ex presidente del Consiglio ha reso conto di un ulteriore pericolo che rischiamo di correre: "Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader. Non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d'America. Non vi dico le cose che so, ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L'unico vero leader sono io...".

La precisazione del Cav

A stretto giro è arrivata la precisazione di Berlusconi attraverso una telefonata a Enrico Mentana nel corso della pubblicità di Diario Politico, programma in onda su La7. Il conduttore, dopo aver parlato con il Cav, ha così riassunto il punto di vista espresso dall'ex premier: "Ciò che è stato riportato va inquadrato in un discorso più generale. Era il racconto di una preoccupazione generale riguardo al clima che si è ingenerato tra Russia, Europa e Occidente, con un governo (quello degli Stati Uniti) che ha disatteso le premesse che aveva dato Trump al rapporto multilaterale".

Una situazione che "è diventata sempre meno favorevole, anche perché dopo 23 anni si è creata una situazione con un solo beneficiario, la Cina". Mentana ha spiegato dunque che la preoccupazione generale di Berlusconi "era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo".

Sulla questione si registra la presa di posizione anche da parte di Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato, interpellata dai cronisti sui file audio del Cav e su chi sia stato a diffonderli ai media: "È spregiudicato, per non dire criminale, che qualcuno tra i 45 eletti alla Camera possa prestarsi a riferire parole del presidente, che andavano contestualizzate".

Meloni: "Linea estera chiara"

In serata Giorgia Meloni ha voluto sottolineare che il suo intento è quello di guidare "un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile". In tal senso ha rivendicato l'appartenenza all'Europa e all'Alleanza atlantica: "Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L'Italia con noi al governo non sarà mai l'anello debole dell'Occidente, la Nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori".

Il presidente di Fratelli d'Italia ha infine sottolineato la volontà di rilanciare la credibilità del nostro Paese e di difenderne gli interessi:

"Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato".

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