Obama batte e Trump risponde e le sue parole fanno parecchio rumore. Donald parla ad Aurora, in Colorado, e promette «la pena di morte per tutti gli immigrati illegali che uccidono un americano». Non si ferma qui. Si appella a una legge del 1798 per deportare i cittadini stranieri che si trovano illegalmente negli Stati Uniti. È caccia all'ultimo voto.
La sfida con Obama si accende di ogni colore. Nel suo primo comizio del rush finale nella corsa per la Casa Bianca, Barack si scaglia contro «il pazzo» Donald Trump ed esorta gli elettori a votare Kamala Harris il prossimo 5 novembre, mentre il tycoon inciampa su una gaffe durante un appuntamento a Detroit insultando la stessa città in cui era ospite. «Volete sapere la verità? Il nostro intero paese finirà per essere come Detroit se Harris sarà il vostro presidente. Avrete un disastro tra le mani», ha detto Trump all'Economic Club in un discorso rivolto all'industria automobilistica, segmento chiave della popolazione nella città più grande del Michigan (uno degli stati cruciali per la vittoria alle presidenziali). In seguito ha aggiustato il tiro dicendo che Detroit è una città «in via di sviluppo», ma le sue parole potrebbero rivelarsi un boomerang, e ovviamente non sono piaciute al sindaco Mike Duggan: «Molte città dovrebbero essere come Detroit, e lo abbiamo fatto senza l'aiuto di Trump», ha affermato. Mentre la governatrice del Michigan, la democratica Gretchen Whitmer, ha subito risposto su X avvertendo il candidato repubblicano che «gli abitanti di Detroit a novembre non si dimenticheranno di questa cosa».
A Pittsburgh in Pennsylvania, intanto, Obama ha criticato il suo successore, anche prendendolo pesantemente in giro. «Trump è come Fidel Castro: farfuglia per ore e fa discorsi sconclusionati», ha affermato l'ex comandante in capo. «Pensate che abbia mai cambiato dei pannolini? O la gomma di un'auto? È un milionario che si lamenta da nove anni, pensa solo a sé stesso», ha attaccato ancora. E poi, parlando dell'economia di Trump, ha aggiunto: «Sembrava buona perché era la mia. Se volete che i prezzi scendano, votarlo non è la scelta giusta, metterà le mani nelle vostre tasche». Obama è andato a Pittsburgh per convincere gli elettori neri che sono ancora scettici su Harris, e parlando a un gruppo di volontari e funzionari della campagna poco prima di salire sul palco ha detto di «essere deluso» da una serie di «ragioni e scuse» per non votare la candidata dem. «Le donne nella nostra vita ci hanno protetto per tutto questo tempo.
Quando siamo nei guai, loro marciano per noi».La campagna di Trump da parte sua ha minimizzato la portata dell'intervento, sostenendo tramite la portavoce Karoline Leavitt, che se «agli americani importasse quello che pensa Obama, Hillary Clinton avrebbe vinto».
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