Le opposizioni in Parlamento sono sempre più divise e, in vista delle elezioni dei vicepresidenti di Camera dei deputati e Senato, ma soprattutto della formazione del nuovo governo, il Terzo polo si guarda attorno.“Enrico Letta non mi risponde”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera il leader della coalizione centrista Carlo Calenda, confermando che ormai non ci sono più contatti né con il segretario né con nessun esponente del Partito democratico. Una pietra tombale è stata messa su ogni possibile accordo tra le formazioni politiche di Calenda e Matteo Renzi e il Pd. “Anche sulle elezioni regionali non abbiamo nessuna intesa”, ha continuato il leader di Azione, il quale ha rivelato che in Lombardia si sta lavorando a livello locale, mentre sul piano nazionale “non c’è nessuna interlocuzione”.
Il problema è sempre lo stesso: i rapporti con il Movimento 5 Stelle. Si tratta di una partita da dentro o fuori; i democratici devono decidere con chi stare, dato che tra Terzo polo e pentastellati non ci potrà mai essere unione. Calenda non sembra avere dubbi: “Il Pd – ha detto – sta chiaramente puntando a rinsaldare i rapporti con il M5S e a escluderci. I dem non avendo più nessuna idea scelgono sulla base della consistenza elettorale. Fossero i nazisti dell'Illinois farebbero lo stesso”. La novità più grossa, però, è rappresentata dall’apertura a sorpresa del leader di Azione al governo di centrodestra. Il Terzo polo potrebbe votare i provvedimenti dell’esecutivo Meloni “se sono giusti”. Calenda ha precisato: “Su temi concreti c'è la possibilità di dare i nostri voti, ma questo non vuol dire votare la fiducia al governo”.
Un primo passo, non scontato, anche se l’esponente di Azione non è tenero con la maggioranza, i cui primi passi sono considerati“un disastro”. Calenda teme che il nuovo governo possa essere “uno dei più deboli della storia repubblicana in uno dei momenti peggiori della storia repubblicana”. Il centrista è adirato per l’esclusione del Terzo polo dalle trattative per l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato. “Se da qui a mercoledì – ha minacciato – non ci sono novità non parteciperemo al voto, perché una delle opposizioni è esclusa dall'accordo Pd-M5S”. I progetti politici della formazione di centro, in ogni caso non si fermano.
L'obiettivo del Terzo polo "è costruire un grande partito riformista italiano, dato che il Pd ha terminato il suo percorso di partito riformista", ha fatto sapere il numero uno di Azione. "Ora sono gli amministratori locali del Pd a venire da noi – ha raccontato –poi vedremo se verrà l'area riformista".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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