Da settimane si dice che l'esercito di Mosca sia in difficoltà, sia per quanto riguarda gli armamenti, sia per quanto riguarda la catena di comando con contrasti sempre più evidenti tra l'establishment. Ma quello della scorsa notte rappresenta qualcosa più di un segnale. Un caccia russo infatti ha bombardato per sbaglio la città di Belgorod, su territorio russo anche se vicino al confine con l'Ucraina. Quel che resta è un cratere sulla strada largo più di venti metri e, stando alle dichiarazioni ufficiali, soltanto due donne ferite, anche se i numero si edifici danneggiati (testimoniato anche da foto e video sui social) potrebbe far pensare ben altre conseguenze. Fatto sta che l'errore non è affatto veniale e costituisce un precedente pericoloso.
Belgorod, 370mila abitanti, si trova a circa 40 km dal confine ucraino, a Nord di Kharkiv. Qui la gente vive nel costante terrore di attacchi da parte dell'esercito ucraino ma questa volta la brutta sorpresa è arrivata dal fuoco amico. «Il cane si è morso la coda: perseguendo la distruzione dell'Ucraina, la Russia potrebbe autodistruggersi», ha commentato il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak.
Intanto dagli stati Uniti emerge una notizia che fa tremare l'Europa. Secondo il Washington Post, lo scorso anno il Cremlino avrebbe architettato una campagna per unire gli estremi politici in Germania, Die Linke e AfD, nel nome del pacifismo contro la guerra in Ucraina. Diversi esponenti politici avrebbero avuto contatti diretti con funzionari russi proprio mentre, e non è un caso, 13mila persone, lo scorso 25 febbraio, si sono riunite alla Porta di Brandeburgo a Berlino per chiedere lo stop all'invio di armi all'Ucraina. L'obiettivo russo era ottenere «la maggioranza alle elezioni a qualsiasi livello» per sospendere gli aiuti a Kiev ed eliminare le sanzioni a Mosca. Appurato come alcuni esponenti dell'estrema destra e dell'estrema sinistra abbiano cambiato le loro posizioni sull'Ucraina subito dopo un summit al Cremlino. Non solo: tre membri dell'Afd sono stati a Mosca per incontrare funzionari russi. «Conosciamo queste tattiche della Guerra fredda, quando i sovietici avevano cercato di manipolare i movimenti contro la guerra», ha commentato un funzionario dei servizi tedeschi.
Intanto, immancabile, ecco la minaccia all'Occidente dello scendiletto di Putin, l'ex premier russo Dmitry Medvedev. «La Gran Bretagna era, è e sarà il nostro eterno nemico.
La loro sfacciata e disgustosamente umida isola si inabisserà nelle profondità del mare dall'onda creata dagli ultimi sistemi d'arma russi», ha detto per poi attaccare anche la Germania: «Devono essere pronti per una nostra parata a Berlino». Il solito folle delirio. Anche per sviare l'attenzione dagli errori del suo esercito.
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