Chi di casta ferisce, di casta perisce. Ricordate il viaggio in Cina di Luigi Di Maio? Quando il vicepremier grillino girò un breve video (guarda qui) prima di decollare per mostrare che lui e i suoi uomini volavano su un aereo di linea, seduti rigorosamente in Economy?
"In tre mesi non ho mai preso un volo di Stato, come vi avevo promesso", disse Giggino sfoggiando un sorriso da 32 denti e con il biglietto aerei tra le mani. In realtà il deputato del Pd Michele Anzaldi aveva spiegato che il posto che gli era stato assegnato era il 5C, generalmente riservato alla business class. "La rete sbugiarda Di Maio: il volo in economy per la visita in Cina era una balla, l’ennesima, perché il ministro ha viaggiato in business", diceva il deputato dem. Ora, però, si scopre ancora di più. Di Maio ha dimenticato (o volutamente omesso) di dire ai suoi elettori che, una volta atterrato a Pechino, ha soggiornato per due notti in un albergo extralusso, il Four Season. Forse, per non scordarsi le proprie "origini politiche", ha preferito un hotel a "cinque stelle".
Nel corso della due giorni cinese né Di Maio né il suo fedelissimo Pietro Dettori (membro dell'ufficio stampa alla presidenza del Consiglio pagato 130 mila euro l'anno) hanno postato video dalla loro camera extralusso.
L'inchiesta pubblicata dall'Espresso non svela se i due abbiano scelto la più economica, la Deluxe Room (200 euro a notte) o la “Suite Ambassador” (350 euro a notte) oppure se abbiano avuto un prezzo scontato o in offerta. Certo è che si sono tenuti per sé le eventuali foto delle Jacuzzi o della spa da sogno. Già nel corso della trasferta di fine agosto in Egitto il vicepremier aveva dormito nel Four Season del Cairo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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