Morra ormai non ha più freni: "Con i problemi della cirrosi..."

Il presidente M5s dell'Antimafia insiste e torna ancora sul caso Santelli. E prova a fare la vittima: "Ce l'hanno con me"

Morra ormai non ha più freni: "Con i problemi della cirrosi..."

Si è scatenato un autentico polverone in seguito alle scioccanti dichiarazioni del grillino Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia sulla governatrice della Regione Calabria Jole Santelli, scomparsa lo scorso 15 ottobre dopo aver lottato contro una durissima malattia. Ben lungi dal mostrarsi dispiaciuto per quanto affermato, il pentastellato ha piuttosto deciso di recitare la parte della vittima.

Dopo aver dichiarato ai microfoni di Radio Capital che tutti erano a conoscenza della patologia della presidente della Calabria, Morra aveva sentenziato:"Umanamente ho sempre rispettato la defunta Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev'essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso". Da qui allo scoppiare di una furiosa polemica il passo è stato breve, con la Rai corsa ad annullare la partecipazione del presidente della commissione Antimafia al programma televisivo "Titolo Quinto", fatto di cui Morra è subito andato a lamentarsi sulla propria pagina Facebook.

Ma non è finita qui. L'uscita del grillino ha naturalmente scatenato la furiosa reazione del centrodestra. Antonio Tajani ha preso le parti di quella che un tempo era stata sua collega di partito, scagliandosi duramente contro Morra e chiedendo le sue dimissioni."Il Presidente dell'Antimafia non può occupare l'incarico. Continua a offendere la memoria di Jole Santelli e quella di tutti i malati che non dovrebbero svolgere ruoli elettivi. Ogni essere umano è indispensabile alla società!", ha scritto su Twitter il vicepresidente di Forza Italia.

Le dimissioni sono però ben lontane dai pensieri di Nicola Morra, che si ritiene invece la vittima dell'intera faccenda, anche se ad esprimere pareri contrari nei suoi confronti sono state anche la collega del gruppo di maggioranza Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità, e la grillina Federica Dieni, che ha parlato di "parole molto gravi" ed ha preso le distanze dal compagno di partito.

"La politica oggi dovrebbe parlare del processo a Tallini, non inventarne uno a Nicola Morra", si è però lamentato il presidente della commissione Antimafia, parlando addirittura in terza persona. "Era noto a tutti che le condizioni di salute di Jole Santelli fossero particolarmente gravi. Umanamente ho il massimo rispetto possibile nei confronti del singolo, ma politicamente ed elettoralmente chi vota deve essere responsabile delle sue scelte", ha ribadito, come riportato da "LaPresse". Poi le scuse, ma niente dimissioni."Se ho offeso la sensibilità di qualcuno mi scuso subito", ha detto Morra, spiegando di non aver mai voluto offendere la sensibilità di qualcuno. Le scuse sono state però presto sostituite da un attacco neanche tanto velato contro il centrodestra. "Questo è ciò che vuole il centrodestra, di cui fa parte Forza Italia che ha nel Dna un problema con la mafia", ha infatti incredibilmente affermato il grillino. "Non dobbiamo fare il loro gioco ma restare uniti, perché solo così dal Parlamento potremo fare una seria lotta alla 'ndrangheta".

"Questo è il Paese dell'ipocrisia e dei sepolcri imbiancati in cui forse qualcuno, facendo servizio pubblico, reputa che il presidente di commissione Antimafia piuttosto che essere severamente esaminato dai giornalisti debba essere semplicemente escluso dalla partecipazione ad una trasmissione", ha poi piagnucolato stamani intervenendo al programma "Omnibus". Evidentemente la faccenda dell'annullamento Rai non è proprio andata giù. "Il servizio pubblico può tranquillamente intervistare il figlio di Totò Riina, Salvatore Buzzi, però il presidente della commissione Antimafia non può essere scartavetrato dai giornalisti", ha continuato senza vergogna Morra. "Anche quello che è avvenuto ieri penso che sia un episodio di una strategia, perché quando dai fastidio, Cosa nostra, la 'ndranghetra ci hanno insegnato che bisogna poco alla volta sporcare, infangare, delegittimare". E ancora: "Rimango frastornato da quello che è avvenuto, perché se andate a riascoltare le parole che ho detto, non attraverso al taglio e cuci fatto da qualcuno, capirete il senso del mio pensiero". Quanto alla malattia della Santelli: "Tutti quanti abbiamo il diritto di concorrere a qualsiasi competizione elettorale però, se io sono affetto, non so, da cirrosi epatica probabilmente potrei morire per problemi legati alla cirrosi epatica". La governatrice non doveva rinunciare a candidarsi, ha precisato, ma "giacchè la cosa era notoria, adesso non ci si deve scandalizzare se ora si deve tornare al voto".

Insomma, tutti contro di lui. Ne è convinto il presidente della commissione Antimafia, che ha spiegato come la sua richiesta di dimissioni "piacerebbe a tanti". Quanto a Domenico Tallini, presidente del consiglio regionale della Calabria arrestato nei giorni scorsi, il rappresentante del Movimento 5Stelle ha affermato: "Se la commissione parlamentare mette Tallini fra gli impresentabili e la defunta governatrice Santelli definisce Tallini integerrimo amministratore e lo pone provocatoriamente a capo del consiglio regionale calabrese, beh, qualche problema c’è".

A rispondere per le rime a Nicola Morra ci ha subito pensato l'ex vicepremier e leader della Lega

Matteo Salvini: "Uno che se la prende coi malati di tumore, con una donna di valore purtroppo scomparsa, con i calabresi e con milioni di italiani non dà fastidio alla mafia, è semplicemente un cretino".

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