La polemica sembra degna del teatro dell'assurdo. Ma forse neppure Jonesco l'avrebbe immaginata così. Matteo Orfini, presidente del Pd, vuole cambiare la legge che prevede di staccare luce, acqua e gas agli occupanti abusivi delle case. Perché? Dice che così i loro figli non possono andare a scuola, curarsi e avere i documenti legati alla residenza, salvo procurarsi dichiarazioni fasulle. E il centrista Maurizio Lupi, che alla norma contestata ha dato il nome, replica: «È come dire che il settimo comandamento, non rubare, produce i ladri e l'obbligo di pagare le tasse produce gli evasori fiscali».Possibile? Sì, la nostra politica vede anche questo. Il tentativo di tutelare situazioni di illegalità sbandierando conseguenze sociali negative. Così, un intervento che sembrerebbe scontato, elementare, pacifico, diventa oggetto di mille distinguo. Orfini ha presentato un emendamento per escludere «almeno» le categorie più deboli dall'applicazione dell'articolo 5 della legge Lupi, quella nella Stabilità, che per contrastare le occupazioni abusive prevede di negare gli allacciamenti alle utenze e l'attestato di residenza a chi si insedia senza diritto nell'alloggio di un'altra persona. In parlamento è stato dichiarato inammissibile, ma il presidente dem auspica che il governo voglia farlo suo, contraddicendo se stesso visto che ha votato la legge Lupi. La norma, dice, «negando residenza e allacciamento ai pubblici servizi a chi occupa abusivamente un immobile, genera delle gravi conseguenze di carattere sociale». Cioè, nega agli interessati il «diritto alla salute e allo studio, oltre che del rilascio di permessi di soggiorno e documenti di identità, tutti legati alla residenza». Qui Orfini sfida ogni logica: «Non si tratta di legittimare le occupazioni illegali, ma è evidente che questa disposizione, così concepita, non è sostenibile, poiché produce effetti lesivi di diritti costituzionali». E per giustificare il ragionamento tira in ballo «i bambini ai quali viene di fatto assegnata una colpa per essere nati e per vivere in una casa occupata» e i malati.La polemica va avanti su Twitter, con il presidente del Pd che insiste: «Neghiamo il medico di base a un bambino che ha la sola colpa di essere nato lì?». Lupi ribatte: «Nessuno viene respinto da un pronto soccorso. Diamogli il medico senza insegnargli sin da piccolo che può vivere nell'illegalità». Orfini non molla: «Un pronto soccorso interviene su un'emergenza, il medico di base la previene. Questo propongo, non di legalizzare l'illegale». Per il presidente dei deputati di Ap, già ministro per le Infrastrutture, il ragionamento del dem è «specioso». «La legalità - chiede - non è più un principio del Pd?».
Ma Lupi apre ad una possibile correzione, solo sul punto in questione: «Se ci sono problemi specifici legati al medico di base, come nel caso dei senza fissa dimora, affrontiamoli senza alterare il principio: non si danno patenti di legalità a chi vive nell'illegalità». In realtà, la modifica sarebbe molto più ampia e così per Lupi è «irricevibile». Dice: «Noi dobbiamo tutelare la proprietà privata che è garantita dalla nostra Costituzione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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