Ora Renzi si affida a un guru. E punta 400mila euro sul "sì"

Renzi spende e spande. La campagna per il "sì" costerà al Pd quasi 3 milioni di euro. Al guru di Obama, Jim Messina, vanno 400mila euro

Ora Renzi si affida a un guru. E punta 400mila euro sul "sì"

A Roma sbarca Jim Messina. Visti i sondaggi pessimi, che lo danno indietro nella campagna referendaria, Matteo Renzi ha affidato al guru della comunicazione le sorti della riforma costituzionale. A quello che è già stato consulente del presidente degli Stati Uniti Barack Obama toccherà l'arduo compito di convincere gli italiani e trasformare i moltissimi "no" in "sì". Un compito tanto arduo quanto caro. Secondo la Stampa, infatti, la parcella di Messina sarà di 400mila euro.

Il Pd si sta sbancando. Pur di portare a casa il risultato, Renzi e compagni sono disposti a sponedere e spandere. L'intera campagna a favore del "sì" alla riforma costituzionale dovrebbe costare quasi 3 milioni di euro. Per la precisione 2,8 milioni di euro. Un conto salatissimo che tiene conto anche della maxi consulenza al guru Messina che dovrebbe - il condizionale, però, è d'obbligo - invertire il trend negativo che vede il fronte del "no" in netto vantaggio in tutti i sondaggi. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, i contrari alla legge Boschi sarebbero tra il 52 e il 55%. C'è, però, una fetta abbondante di di indecisi. "I dati che vedo di tutti i sondaggi sono molto simili, si divide la torta in due - ha spiegato nei giorni scorsi Renzi ai microfoni di Radio Popolare - c'è una parte che ha già deciso e un'altra che è ancora indecisa. Il 50% di indecisi è pazzesco, quindi è ancora una partita aperta". La partita, come fa notare Mannheimer, si gioca appunto sulla "grande quantità di indecisi tuttora presente (dal 30% al 40%)" e sulla "incognita dell'affluenza alle urne (reputata oggi tra il 50% e il 60%)".

La super consulenza di Messina dovrà spiegarea Renzi come fare a convincere tutta questa gente. Per il suo lavoro, si legge sulla Stampa, si prenderà "appena centomila euro in meno di quanto, mezzo milione di euro, il Pd ha incassato con la raccolta delle 500mila firme per il referendum". Una montagna di soldi che dovrà essere versata dai gruppi di Camera e Senato insieme "agli ulteriori 700mila euro destinati alla campagna pubblicitaria".

Ai soldi dei gruppi parlamentari, poi, vanno aggiunti quelli versati dal partito: si parla di almeno 1,7 milioni di euro. "Abbiamo 14 milioni di euro a bilancio - spiega Daniele Marantelli, tesoriere del gruppo Pd alla Camera - la campagna del referendum è perfettamente coincidente con le tipiche attività del gruppo".

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