Dall'immigrazione alla legge Fornero, passando per le politiche sul lavoro. Tito Boeri non ha perso occasione per far presente che il nuovo governo gialloverde proprio non è compatibile col suo modo di pensare. E ora Matteo Salvini sembra aver perso la pazienza: "Se il presidente dell'Inps non è d'accordo su niente delle linee politiche del governo, si dimetta", lo avverte.
L'ultimo terreno di scontro è il decreto Dignità, che - stando ai conti Inps - farebbe perdere 8mila posto di lavoro all'anno. "Non so se qualcuno dalla sera alla mattina ha tolto dei numeri o aggiunto dei numeri", ha detto il vicepremier a Mosca per la finale dei Mondiali, "So che è un decreto che mira a creare nuovi posti di lavoro e so per certo che ci sono alcuni organismi, penso all'Inps, con cui non ho da fare polemiche personali, perché non mi interessano, che però hanno una visione della realtà che è assolutamente lontana da quella degli italiani, da quella del mondo del lavoro, del mondo delle pensioni".
Ma dalle parole di Salvini è chiaro che l'irritazione deriva dalle critiche precendenti più che dall'ultimo attacco: "Il presidente dell'Inps continua a dire, la legge Fornero non si tocca, gli immigrati ci servono, perché ci pagano le pensioni, questo decreto crea disoccupazione...", ha sottolineato il ministro dell'Interno, "In un mondo normale se non sei d'accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente (perché il presidente dell'Inps fa politica) un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti. Così non è e vabbè... Noi siamo al governo e mi dispiace per chi ha perso le elezioni".
Frena però Luigi Di Maio: "Non possiamo rimuovere Boeri ora: quando scadrà terremo conto che è un presidente dell'Inps che non è minimamente in linea con le idee del governo", ha spiegato il ministro del Lavoro, "Non perché il presidente
dell'Inps la debba pensare come noi, ma perchè noi vogliamo fare quota 100, quota 41, la revisione della legge Fornero. L'Inps ci deve fornire i dati, non un'opinione contrastante, perché se permette i soldi li troviamo noi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.