L'ipotesi dell'obbligo vaccinale, ormai, non è più un tabù. Governo ed esperti ne parlano apertamente da giorni come step successivo all'estensione del Green pass per tutti i lavoratori del pubblico e del privato. Ne ha fatto cenno Andrea Orlando, ministro del Lavoro, in un'intervista a La Stampa e ne ha parlato anche il medico Massimo Galli in un recente intervento a Otto e mezzo, il programma di informazione di Lilli Gruber.
Il virologo ha accolto con soddisfazione le nuove misure di implementazione del Green pass: "Tutto lo scalpore che suscita dovrebbe aiutare molti indecisi a prendere la decisione di vaccinarsi". Ma Galli ha anche bocciato l'ipotesi dei tamponi gratuiti, perché "è difficile pensare che le persone possano andare avanti a lungo tamponandosi ogni x giorni". Rendere il vaccino obbligatorio può essere una soluzione per Massimo Galli: "Non escludo che prima o poi ci si arriverà. Dipenderà da quante persone si vaccineranno nei prossimi tempi". Una decisione che richiederà tempo, che non può essere immediata come l'estensione del Green pass.
A confermare l'ipotesi di una possibile discussione aperta sull'obbligo vaccinale sono arrivate anche le parole del ministro Andrea Orlando. "Quella è un'ipotesi che non può essere esclusa, ma mi auguro di non arrivare a quel punto, per non scavare una trincea ancora più profonda nella nostra società, tra vaccinati e non", ha detto a La Stampa il titolare del dicastero di via Vittorio Veneto. I tempi sono prematuri per disegnare le linee guida. Ora il governo vuole aspettare gli effetti dell'estensione del Green pass per capire in quale direzione muovere il passo successivo: "Stiamo dando una bella spinta e credo che nei prossimi giorni i numeri mostreranno un risultato positivo".
L'esecutivo di Mario Draghi, quindi, non arretra e non si fa intimidire dai no vax e dai no Green pass che non fermano le loro proteste nelle piazze. Tanti i lavoratori che, senza certificato vaccinale, verranno lasciati a casa senza stipendio, sospesi dalle loro mansioni in attesa che abbiano il Green pass o che finisca l'emergenza. "Riteniamo che ci siano tutti i presupposti giuridici perché questo strumento sia utilizzato, abbiamo chiarito con nettezza che l'obbligo non può essere collegato a procedure disciplinari o rappresentare un rischio di licenziamento", ha chiarito Andrea Orlando davanti alle proteste ma ha precisato: "Capisco la preoccupazione di chi non è vaccinato ma credo sia giusto considerare anche la preoccupazione di chi è vaccinato e vuole andare in ufficio con tranquillità".
Nella discussione per il Green pass non è mancato l'affondo alla Lega: "Si è riaffermata una linea, quella di mettere al primo poso la tutela della salute degli italiani. Mentre, per merito di Draghi e Speranza, ha subito un colpo la tentazione frequente della Lega di rincorrere la Meloni: se questa tentazione sarà scongiurata o avrà altre pulsioni lo vedremo nelle prossime settimane. Ma non possiamo minimamente accettare l'idea che si dica una cosa e se ne faccia un'altra, che si voti all'unanimità in Consiglio dei ministri e poi in modo diverso in Parlamento".
Il ministro ha concluso: "Credo che il lavoro impostato vada portato avanti e che i colleghi della Lega abbiano dato il loro contributo. Ma è chiaro che la convivenza, dal punto di vista politico, è imbarazzante. E, se la Lega decidesse di muoversi diversamente, non mi metterei a piangere e non mi strapperei i capelli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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