Delle ultime 13 piccole vittime si è saputo ieri. Sono finite sotto il bombardamento degli occupanti russi contro un convoglio di sette auto con cui i civili ucraini tentavano la fuga dalla regione orientale di Kharkiv, tra i villaggi di Kurylivka e Pishchane, nel distretto di Kupyansk. I militari russi «hanno colpito a distanza ravvicinata», ha affermato il governatore, Oleg Synegubov, precisando che «il bombardamento è avvenuto il 25 settembre intorno alle 9» e che tra le vittime, salite a 24, c'è una donna incinta e 13 piccoli.
La procura regionale di Kharkiv ha riferito che sono state trovate sette auto guidate da civili. «Due auto completamente bruciate, dove a bordo c'erano dei bambini con i loro genitori: sono bruciati vivi», ha riferito in una nota la procura. Per il direttore del servizio di sicurezza ucraino, Vassili Maliouk, «i (russi) sono sconfitti sul campo di battaglia e in preda alla disperazione rispondono uccidendo civili». «Ma non sfuggiranno alla punizione. Troveremo tutti e li riterremo responsabili delle atrocità commesse», ha detto Maliouk. Opposta, come sempre, la versione russa, che attribuisce la strage dei profughi ai bombardamenti ucraini.
Ma Kiev fa il conto e dall'inizio della guerra è una strage di bambini il cui conteggio ieri in tutta l'Ucraina è tristemente salito a 400 vittime. Come se non bastasse, l'ufficio del Procuratore generale ucraino ha denunciato che sono circa 1177 i bimbi rimasti feriti negli attacchi russi dal 24 febbraio. . La maggior parte delle vittime, 402, è stata registrata nell'oblast di Kharkiv, recentemente riconquistato dalle forze ucraine. I dati, precisano le autorità, non sono definitivi, visto che sono in corso indagini «nei luoghi delle ostilità attive e nei territori temporaneamente occupati e liberati». Gli attacchi russi, denuncia la Procura, hanno distrutto anche 2.562 istituzioni educative, di cui 295 completamente distrutte, secondo il bilancio raccolto da Ukrinform.
Non solo le bombe. Le autorità russe hanno informato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che il direttore della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalla Russia e al centro dei referendum farsa che hanno poi portato all'annessione, è stato «temporaneamente arrestato» per essere interrogato. L'organismo dell'Onu aveva chiesto a Mosca chiarimenti dopo che Ihor Murashov è stato fermato mentre si recava dalla centrale nucleare alla città di Enerhodar verso le 16 di venerdì.
Kiev condanna la «detenzione illegale», definendo il crimine «un nuovo atto di terrorismo di Stato da parte della Russia», «una grave violazione del diritto internazionale» per la quale il ministero degli esteri ucraino invita la comunità internazionale, compresi Onu, Aiea e G7, «a prendere misure decise».
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