Orrore su una bimba: infibulata e stuprata Il padre ai medici: "È solo caduta giocando"

La piccola, 8 anni, famiglia del Mali, è stata portata al pronto soccorso per un'emorragia. La Procura indaga per violenza

Orrore su una bimba: infibulata e stuprata  Il padre ai medici: "È solo caduta giocando"
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«Si è fatta male cadendo» ha detto il papà, originario del Mali, ai medici del pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. «Stava giocando con il fratellino ed è caduta dopo una spinta».

Ma dietro ai dolori al ventre della piccola, 8 anni, si nasconde una verità ben più amara. Le fitte alla pancia erano dovuto a una procedura di infibulazione, una pratica per impedire alle donne di avere rapporti fino al matrimonio. I medici si sono resi conto immediatamente che dietro a quel racconto c'era qualcosa di strano. Dopo i primi controlli al reparto di Pediatria, hanno trovato i segni inequivocabili di infibulazione, che in Italia è reato. In caso di condanna, la pena va dai 4 ai 12 anni di reclusione. Alla luce di questi elementi, i medici hanno quindi immediatamente allertato i carabinieri del comando provinciale di Lecce e la procura dei minori, che hanno avviato le indagini. Immediate le misure di protezione sociosanitaria, col temporaneo allontanamento della famiglia a scopo precauzionale. La bambina ora è in un ambiente protetto, monitorata costantemente in attesa dell'esito delle indagini. Dopo il ricovero per emorragia nelle parti intime, è emersa la possibilità di un rapporto sessuale e si configura dunque l'ipotesi di una violenza.

L'infibulazione risalirebbe a un periodo più datato, le perdite ematiche invece sarebbero riconducibili a un abuso sessuale. Le indagini sono caute e riservate, ma si scava nei rapporti familiari, nell'entourage e nel contesto sociale e culturale in cui ha vissuto finora la bimba.

La pratica dell'infibulazione, radicata in alcune culture, segna il passaggio dall'infanzia all'età adulta ed è diffusa principalmente in alcune regioni dell'Africa, del Medio Oriente e dell'Asia. Si stima che circa 68 milioni di ragazze potrebbero subirla entro il 2030, con oltre 600mila donne vittime solo in Europa. Recenti studi segnalano inoltre un preoccupante abbassamento dell'età in cui le bambine vengono sottoposte a infibulazione, talvolta già nelle prime settimane di vita, così da evitare che possano opporsi una volta cresciute.

Gli effetti di questa mutilazione sono devastanti: oltre alla privazione del piacere sessuale, le donne infibulate possono vivere gravi complicazioni mediche, difficoltà durante il parto e danni neurologici per il neonato. In alcuni casi, la procedura viene ripetuta dopo il matrimonio o a seguito di un divorzio, per ripristinare uno stato di «purezza» prematrimoniale.

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