Non c'è nulla di impossibile per Sua Maestà. Dieci anni fa ricevette a corte l'agente al Suo servizio: «Buona sera mister Bond», James Craig, nella parte di «doubleoseven» per noi 007, entrò a Buckingham e, senza pronunciare una sola parola, fece da scorta alla sovrana, l'accompagnò sull'elicottero dal quale la stessa regina (ovviamente una controfigura) si lanciò in paracadute per dare avvio ai Giochi dell'olimpiade. Stavolta Elizabeth ha scelto di autocelebrarsi, invitando al the delle cinque l'orso Paddington, il personaggio letterario creato da Bond, non James ma Michael Bond, nel 1958. Paddington Bear è un orso in pezza interprete principale di molti libri per bambini, testi tradotti in trenta lingue che hanno superato le trenta milioni di copie. Il personaggio è un immigrato dal Perù, indossa un cappello donatogli dallo zio Pastuzo, la favola comprende altre figure di famiglia e vicini di casa con tutti i dettagli e gli indirizzi, la dimora sta al civico 32 di Windsor Gardens, fra Notting Hill e Maida Vale. Il nome fu ideato da Bond dopo aver visto l'orsacchiotto in un negozio alla stazione ferroviaria di Paddington. La Regina Elisabetta ha convissuto, nella sua infanzia, con i racconti di Michael Bond e quando, agli inizi degli anni Settanta il personaggio venne trasformato in un peluche, allora fu la grande svolta commerciale per tutto il regno Unito. Escluso un remake di 007, si poneva il dubbio poco scespirano: il solito discorso ai sudditi o qualcosa di tipicamente made in Windsor's family?
Beh, evitati elicotteri e paracadute, tenendosi a distanza da cene e feste pubbliche, l'età è quella che è, meglio restare a casa e intrattenersi con un vecchio amico, all'ora del cream tea. Lo sketch è stato magico, la regina, con abito floreale e immancabile collana di perle, seduta al tavolo apparecchiato con due tazze in porcellana rosa, al centro una zuccheriera di argento aveva di fronte, Paddington bear che, prima di prendere la teiera, si è tolto il rosso copricapo, ha salutato e ringraziato la regina mostrandole un paio di fette di pane su cui spalmare la marmellata di arance amare di cui va pazzo. Elisabetta lo ha messo in off side, ha estratto dalla sua borsetta nera due fette uguali, pronte per burro e marmellata, da affrontare però «later», più tardi. «Grazie di tutto» ha aggiunto Paddington e i due, tenendo fra le dita un cucchiaino di argento, hanno battuto sulle tazze accennando all'introduzione di We will rock you il brano della band The Queen, un pezzo del 1977 scritto da Brian May che ha atteso proprio il tintinnio sulla tazza del the per attaccare, sul palco davanti a Buckingham, lo storico brano. Il video è stato trasmesso a tutta la folla raccolta davanti al palazzo e ai famigliari di Elisabetta, soprattutto ai pronipoti che, in verità, hanno esultato per l'apparizione di Paddington più che della loro bisnonna.
Puntuale all'ora del the, le 17 di Londra, Elisabetta ha lasciato il set della merenda e si è affacciata al balcone. Davanti a lei, il regno che aspetta la grande notizia. La regina era vestita di verde, il colore della speranza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.