Tra Padova e Treviso, dove torna la normalità. Valigie, birra e mascherine: riapre il Nordest

La ripresa del traffico, clacson, le prime file. E il rumore diventa un piacere

Tra Padova e Treviso, dove torna la normalità. Valigie, birra e mascherine: riapre il Nordest

Apri la finestra e lo senti. Il rumore delle auto, il correre assordante dei camion, il rombare del traffico da lontano. Dio quanto abbiamo voluto sentire quel rumore. Quello del traffico. E ieri mattina lungo la strada regionale che collega Padova con Treviso ci si è svegliati con una parvenza di normalità in più. A Padova, in zona industriale, e nei comuni accanto, il mondo sembra non essersi fermato. Sì, ci sono i bar chiusi, i ristoranti anche, ci sono le concessionarie delle auto fiammanti in vetrina completamente serrate, quei bolidi da mille cavalli paralizzati e ci si chiede se mai qualcuno tornerà a comprarli. Ma c'è una Padova che lavora ed è quella delle auto che si infilano in tangenziale, dei camion che corrono, dei parcheggi pieni di macchine, degli ingorghi alle rotonde.

I lavori in corso procedono, l'operaio sopra lo scavatore lungo la regionale, manovra il suo mezzo con guanti e mascherina. Gli addetti per la pausa caffè, un caffè mezzo caldo portato da casa col termos, stanno a due metri di distanza l'uno dall'altro. Non fai nemmeno in tempo a scattare qualche foto che subito qualcuno fa i fari invitandoti ad andare avanti. Che bello. Quanto li abbiamo maledetti quelli che facevano i fanali e che suonavano, quando con il semaforo ancora rosso pretendevano che intanto partissi. Ora l'automobilista che sfanala per farti andare avanti è uno spiraglio di luce in questo buio, acqua nel deserto, aria nell'inferno. Lo storico Baulificio Italiano Sorelle Roncato, in piedi dal 1950, fa borse, valigie, zaini; ora ha riconvertito la produzione in visiere per personale sanitario e pannelli. Stiamo facendo le visiere con il materiale delle borse con cui avremmo dovuto far le borse per quest'estate, dice al Giornale Federica Roncato. La mamma Marisa, che lavora nell'azienda invece ci spiega come realizzano i divisori in policarbonato plastico. Stiamo producendo pannelli per uffici, aziende e per le catene di montaggio, sono dei divisori che ci vengono richiesti su misura da mettere tra una postazione e l'altra. Noi produciamo valigie e usiamo questi materiali. Anche la Sit, società metalmeccanica, automazione e robotica, lavora in zona industriale, qui si vedono i camion caricare e scaricare, gli operai entrare e uscire, tutti con le mascherine. Una realtà di oltre 2000 dipendenti tra Padova e Rovigo, con tutti i laboratori aperti, lavorano su turni o in smart working.

Sit va avanti, è stato il messaggio del presidente Federico de' Stefani ancora a inizio emergenza. Abbiamo adottato tutte le misure di contenimento per garantire la sicurezza del personale da una parte e continuità operativa dall'altra dice - si tratta di un momento eccezionale e momentaneo passerà. Sandro Vecchiato invece è il titolare del Birrificio Antoniano di Padova, nato nel 2013 come birrificio agricolo. È qui che producono la birra, che coltivano l'orzo in oltre 90 ettari di terreno nel Nordest d'Italia, qui dai suoi due stabilimenti partono i rifornimenti per supermercati e locali.

Ora lavorano solo quelli per i supermercati e da oggi sarà possibile anche fare i sopralluoghi nei market stessi. Un po' alla volta si riparte, sperando anche domani di svegliarci senza le sirene delle ambulanze, ma con il clacson delle auto e il rumore dei camion.

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