La lettera era stata inviata il 2 agosto e la risposta è arrivata a stretto giro di posta. E a prima vista sembra proprio una «benedizione» a chi occupa le case, a Roma. A scrivere a Papa Francesco è stato Andrea Alzetta, uno dei leader di «Action diritti in movimento», ex consigliere comunale e meglio conosciuto per il nomignolo «Tarzan» e il conseguente slogan «occupare le case è un reato, Tarzan lo fa».
La lettera è stata consegnata a suor Damiana Esposto, della Congregazione delle Figlie della Sapienza per farla recapitare a Bergoglio. «Carissimo Papa Francesco, saremmo lieti se riuscisse a dedicarci un po' del suo tempo per ascoltarci e per informarla sulla condizione di molte centinaia di nuclei familiari in “emergenza abitativa” che rappresentiamo», scrive Alzetta. La richiesta del movimento Action è semplice: le strutture utilizzate dai pellegrini durante il Giubileo straordinario siano messe a disposizione in futuro per l'emergenza abitativa.
La risposta è arrivata subito: una benedizione del Pontefice che «ha a cuore» il tema dell'emergenza sociale. «Il Sommo Pontefice - si legge nella missiva - invia una parola di paterna comprensione e di vivo incoraggiamento e, mentre assicura il Suo costante ricordo nella preghiera, di cuore imparte la benedizione Apostolica». Ed ancora: «Nell'assicurare la spirituale partecipazione di Sua Santità alla preoccupante questione evocata, mi premuro di significarLe che Egli, non cessando mai di promuovere i valori della giustizia e della solidarietà, più volte ha richiamato l'attenzione degli organi competenti in favore delle fasce più deboli della società».
Parole abbastanza generiche ma che, dirette al leader di un movimento che occupa proprio un'area vicina alla residenza estiva del Papa, a Castel Gandolfo, due edifici chiamati «La tenuta Vaselli» di proprietà del Comune di Roma, possono apparire come un clamoroso appoggio alla linea «dura» di Action. E infatti al Giornale Alzetta la spiega così: «È un incoraggiamento e una provocazione: che la politica si sporchi le mani, perché questo Paese sta andando sempre peggio». Alzetta nella lettera cita anche lo scandalo romano per eccellenza: «La vicenda “Mafia Capitale”, di cui siamo stati “oggetto in causa” ha di fatto bloccato la pur flebile relazione con la politica, sempre più incapace e sottomessa all'egoismo delle regole del mercato e del profitto. Chiediamo di essere ascoltati per testimoniare lo stato attuale di coloro che vengono considerati emergenza, scarto e rifiuto sociale».
Il Vaticano minimizza. «Non si tratta di una lettera a firma del Papa - spiegano dai Sacri Palazzi - ma di una risposta dell'assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato, monsignor Peter Wells. Lo staff del Papa cerca di rispondere a tutte le lettere che riceve, è una cosa quasi automatica». Ma il caso c'è, perché la notizia ha fatto il giro del mondo, arrivando anche sulle pagine del quotidiano britannico The Guardian che titola: «Il Papa invia una lettera di sostegno a Tarzan e agli occupatori delle case a Roma».
Non è la prima volta che lo staff del Papa cade nella trappola di una lettera di risposta che viene poi strumentalizzata. L'ultima volta accadde con Francesca Pardi, proprietaria della casa editrice «Lo Stampello» e autrice di libri sulla teoria gender.
La risposta del Papa, da gesto di buona educazione, fu trasformata in una «benedizione» alla teoria. E il Vaticano dovette smentire. Una conferma che la strategia di comunicazione con risposte a tutti, senza selezione, è a rischio e va rivista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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