A un mese dall'inizio del conflitto, il Papa ha consacrato la Russia e l'Ucraina al sacro cuore della Madonna. Un gesto altamente significativo che richiama anche al terzo segreto di Fatima e che, nelle intenzioni di Papa Francesco, servirà a smuovere le coscienze dei cattolici.
È da giorni che, dentro e fuori dal 'Palazzo', tiene banco la discussione sull'aumento delle spese militari dall'1,7% al 2% del Pil, come da tempo richiede anche la Nato. Le continue minacce di Vladimir Putin di usare l'atomica o armi chimiche mettono a dura prova i parlamentari cattolici che saranno chiamati a votare su questo provvedimento, ben consapevoli dei richiami del Papa contro il riarmo delle potenze occidentali.
"Il Papa si muove in un suo ambito specifico e non puo' fare il cappellano della Ue e della Nato. Nel contempo noi non siamo guardie svizzere ma parlamentari italiani che lavorano insieme all'Ue e alla Nato", spiega al Giornale.it il deputato dem Stefano Ceccanti. La guerra, proprio come il ddl Zan o il fine vita, rientra, dunque, perfettamente tra quei temi eticamente sensibili in cui fede e laicità dello Stato possono entrare in conflitto tra loro. E, a tal proposito, il deputato piddino ricorda: "Il saggio motto dei cattolici liberali era 'cattolici col Papa, liberali con lo Statuto'. Il nostro, quindi, è 'cattolici col papa, liberali con la Ue e con la Nato". Una visione condivisa anche dal renziano Luciano Nobili secondo cui "il Papa va ascoltato sempre e non solo quando fa comodo", però permane la necessità di dar vita a un sistema di difesa comune e a un esercito dell'Unione Europea. "Nessuno pensa che il nostro futuro si costruisca con più armi, ma allo stesso tempo la sicurezza e la pace europea dipendono dagli accordi in sede Eu e Nato", sottolinea il deputato di Italia Viva, convinto che il problema non sia quanto Pil viene destinato alla difesa, ma se viene speso "per essere più sicuri, oggi e domani, di fronte alla micaccia della autocrazie".
La verità è che lo zar russo fa molta paura, sia nel centrosinistra sia nel centrodestra, e le sue ambizioni non sembrano volersi fermare a Kiev. "Vladimir Putin non può credere di poter bullizzare l'Europa o annettere territori secondo logiche novecentesche", dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Maria Teresa Bellucci che rifiuta l'etichetta di militarista, ma invoca un sistema di difesa europeo integrato a supporto della Nato. A tal proposito, il senatore forzista Maurizio Gasparri ricorda come nei giorni scorsi anche il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin abbia detto chiaramente che l'uso delle armi come strumenti di legittima difesa da parte degli ucraini aggrediti sia inevitabile. Insomma, "il Santo Padre fa il Papa, ma noi laici non possiamo restare seduti sul divano a guardare questo massacro", è il ragionamento del senatore forzista che viene condiviso dalla maggioranza dei parlamentari cattolici.
L'unico a nutrire dubbi sull'uso della forza è il leghista Simone Pillon: "Sono molto perplesso all'idea che si mandino armi a una delle parti in conflitto. Non mi pare un buon modo per cercare la pace". Pure la senatrice dell'Udc, Paola Binetti, ci manifesta tutto il suo disagio di fronte alla necessità di usare le armi, ma si domanda: "Siamo contrari alla violenza, ma se vediamo una persona che ne massacrando un'altra, cosa si deve fare? Dobbiamo limitarci a ribadire la non violenza oppure dobbiamo intervenire?". In estrema sintesi, la paura di fronte alla possibilità dello scoppio di una terza guerra mondiale è palpabile e spaventa chiunque, sia dentro sia fuori dal 'Palazzo'.
Ogni dubbio etico dei cattolici viene, però, fugato dal senatore centrista Gaetano Quagliariello che chiarisce: "Questo problema è stato risolto dai cattolici sin dai tempi della Prima guerra Mondiale" e aggiunge: "Nella dottrina cattolica, la legittima difesa è assolutamente ammessa e doverosa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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