La pubblicazione è prevista per oggi a mezzogiorno, l'embargo fissato da Vaticano fino a quell'ora è ferreo. Ma a sparigliare le carte, a rompere ogni possibile schema curiale, ci ha pensato ancora una volta direttamente Papa Francesco che ha pensato bene di «spoilerare» una delle notizie più attese dall'esortazione apostolica post-sinodale «Querida Amazonia». Il documento è dedicato ai problemi di quell'area dell'America Latina e in piccola parte al tema del celibato sacerdotale, con la possibilità, suggerita al Papa dai padri sinodali, di ordinare sacerdoti, in quelle zone isolate, i diaconi permanenti sposati con famiglia. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, dopo i tentativi di condizionare la decisione di Bergoglio proprio su quest'ultimo, spinoso, argomento, è arrivato l'inaspettato altolà del Pontefice: sul celibato sacerdotale e sul diaconato femminile non ci saranno aperture.
Lo «spoiler» papale è arrivato qualche mattina fa, quando Francesco ha ricevuto al palazzo apostolico in Vaticano un gruppo di vescovi americani, in visita «ad limina», cioè quella visita che ogni cinque anni i pastori di tutto il mondo compiono per incontrare il Papa. I vescovi arrivavano da New Mexico, Arizona, Colorado, Utah e Wyoming e il Pontefice, da quanto emerge da quell'incontro, ha tranquillizzato i vescovi sul fatto che chi si aspetta delle aperture sul tema delle ordinazioni sacerdotali di uomini sposati o delle donne diacono per sopperire alla carenza di preti nelle zone più remote e isolate dell'Amazzonia, rimarrà deluso. A raccontarlo all'agenzia di stampa della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America, Catholic News Service, è stato il vescovo Oscar Solis di Salt Lake City che ha riferito che il Papa non è entrato nei dettagli di «Querida Amazonia», ma ha dato ai presuli statunitensi l'impressione che l'idea di ordinare uomini sposati o donne diacono non sarebbe all'ordine del giorno, ma da lasciare a discussioni e discernimento futuri. «Il Papa ha detto che in realtà non crede nell'ordinazione di uomini sposati, pensa piuttosto a cosa fare per tutte quelle persone private dell'Eucarestia in Amazzonia, dove ci sono comunità isolate che attendono anche un anno intero per avere un prete che celebri una messa», ha spiegato il vescovo Solis al Cns. E in effetti, non è un mistero, che nonostante i suggerimenti del Sinodo, Francesco si sia sempre mostrato freddo di fronte alla possibilità di aprire sul celibato sacerdotale. Già nel gennaio 2019, sul volo di ritorno da Panamà, Bergoglio a tal proposito aveva detto: «Mi viene alla mente una frase di San Paolo VI: Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato. Mi è venuta in mente e voglio dirla, perché è una frase coraggiosa, in un momento più difficile di questo, 1968/1970 Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d'accordo di permettere il celibato opzionale, no».
«Il Papa ha fatto retromarcia dopo l'appello di Benedetto XVI», sussurra invece qualche malalingua d'Oltretevere, perché sullo sfondo rimane ancora la vicenda della pubblicazione di un libro sull'importanza del celibato sacerdotale a firma del cardinale tradizionalista Robert Sarah con un contributo di Joseph Ratzinger.
Proprio il Papa emerito nel volume dice: «Non posso tacere, il celibato dei sacerdoti è indispensabile» e qualcuno aveva inteso l'intera operazione editoriale come uno strumento di pressione nei confronti del papa argentino, impegnato nella stesura del documento post-sinodale. Rimarrà deluso anche chi ha fatto questa congettura: Francesco aveva preso la sua decisione prima di scoprire dai giornali di quell'accorato appello di Joseph Ratzinger.
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