Papa Francesco snobba Parigi "Verrò, ma ora non ho tempo"

Macron telefona al Pontefice per invitarlo a visitare la cattedrale sfregiata dal fuoco. Però Bergoglio rimanda

Papa Francesco snobba Parigi "Verrò, ma ora non ho tempo"

Il Papa andrà a Parigi. Ma non subito. Chi sperava che Francesco potesse celebrare una messa a sorpresa davanti alla cattedrale di Notre-Dame in tempi brevi, rimarrà deluso. È vero che il presidente francese Emmanuel Macron, dopo il terribile incendio che ha devastato uno dei simboli della cristianità europea, ha invitato il Pontefice a Parigi, ma è anche vero che Bergoglio, ringraziando sentitamente per l'invito, ha risposto che per il momento non è possibile, ma che andrà in futuro. Insomma, picche. «Ho sentito al telefono il Papa, naturalmente l'ho invitato a venire e verrà a tempo debito», ha riferito il presidente incontrando circa 300 vigili del fuoco che hanno lavorato per lo spegnimento dell'incendio divampato lunedì sera all'interno della cattedrale di Notre-Dame.

Dal canto suo, Bergoglio, impegnato in questi giorni con le celebrazioni del triduo pasquale, ha già manifestato più volte la sua vicinanza al popolo francese, invitando tutti alla mobilitazione per riportare la cattedrale al suo splendore. Già nel 2015 era stato annunciato un viaggio del Papa in Francia, dopo la visita dell'anno precedente dove Francesco, però, si era recato per parlare esclusivamente all'Europarlamento e al Consiglio d'Europa a Strasburgo.

Il nuovo invito di Macron, che aveva incontrato il Papa in Vaticano il 26 giugno del 2018, arriva dopo l'incendio di Notre-Dame, ma questa volta il Pontefice ha già fatto sapere che dovrà passare del tempo. Non è una consuetudine, infatti, che il Papa si rechi a visitare il teatro di una sciagura subito dopo l'evento. Francesco, già in altre occasioni, aveva visitato luoghi colpiti da disastri o da calamità, lasciando passare qualche mese: è il caso, ad esempio, del terremoto che ha devastato il Centro Italia nell'agosto del 2016. Il Papa aveva raggiunto le zone terremotate a sorpresa il giorno di San Francesco d'Assisi, il 4 ottobre successivo, e tornerà nelle Marche il prossimo 16 giugno a distanza di tre anni. Sono già in agenda, peraltro, diversi viaggi papali all'estero, come quelli che compirà tra maggio e giugno in Bulgaria, Macedonia e Romania, quello in Africa a settembre e Giappone e Thailandia alla fine di novembre.

Nonostante la distanza, però, Francesco, ha fatto sentire la sua vicinanza ai francesi in vari modi: con un messaggio inviato all'arcivescovo di Parigi, monsignor Aupetit, via Twitter e personalmente all'udienza generale in piazza San Pietro di mercoledì scorso, durante la quale non ha perso occasione per parlare della tragedia di Notre-Dame: «Voglio esprimere - ha detto il Papa - a tutti i parigini e all'intero popolo francese il mio grande affetto e la mia vicinanza dopo l'incendio nella cattedrale di Notre-Dame. Sono rimasto molto addolorato e mi sento tanto vicino a tutti voi. A quanti si sono prodigati, anche rischiando di persona, per salvare la Basilica - ha aggiunto Bergoglio - va la gratitudine di tutta la Chiesa. La Vergine Maria li benedica e sostenga il lavoro di ricostruzione: possa essere un'opera corale, a lode e gloria di Dio».

«Ci auguriamo che il Papa vada presto a visitare Parigi e poter vedere con i propri occhi quanto

accaduto a Notre-Dame - fanno sapere alcuni alti prelati francesi che vivono in Vaticano - sappiamo che ci vorrà forse un po' di tempo, ma se il Papa ha detto al Presidente Macron che andrà, siamo sicuri che compirà la visita».

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