Il Papa striglia i cardinali "Basta invidie e malignità"

All'Angelus il Santo Padre si scaglia contro le maldicenze Un collaboratore di Francesco: «Non si farà intimorire»

Il Papa striglia i cardinali "Basta invidie e malignità"

«Il Papa non si lascia di certo intimorire, è sereno, andrà avanti senza alcun tentennamento». I manifesti anonimi contro il Papa, a quanto pare, non hanno avuto l'effetto sperato. È uno dei più stretti collaboratori di Francesco a raccontare al Giornale qual è lo stato d'animo del Pontefice dopo che decine e decine di manifesti sono stati affissi illegalmente venerdì notte per colpire Bergoglio, accusandolo, tra le tante cose di aver decapitato l'Ordine di Malta, i Francescani dell'Immacolata, commissariato Congregazioni e aver ignorato i cardinali che chiedevano al Papa delucidazioni su famiglia e matrimonio. Le accuse, che hanno fatto ricadere ogni sospetto sugli ambienti più tradizionalisti della Chiesa, non hanno ancora un volto ma la polizia sta indagando su chi possa aver messo in piedi questa trovata, con l'obiettivo di far credere che il popolo di Roma abbia «sfiduciato» il suo vescovo.

Il Papa non è ovviamente intervenuto pubblicamente sulla faccenda, ma all'Angelus pronunciato ieri mattina davanti ad una Piazza San Pietro gremita di fedeli, pur senza fare alcun riferimento esplicito alla vicenda dei manifesti anonimi, ha detto: «I germi inquinanti della maldicenza, gli influssi mondani contrari a Cristo e al Vangelo, corrompono le comunità cristiane. Questi germi rovinano il tessuto delle nostre comunità, che devono invece risplendere come luoghi di accoglienza, di solidarietà e di riconciliazione». Parole chiare, una riflessione significativa sul brano evangelico del Discorso della Montagna, che pronunciata all'indomani della comparsa dei cartelloni polemici però ha lasciato il segno, soprattutto tra chi pensava di poter colpire definitivamente il Papa. «Noi stessi», ha continuato Francesco, «bisogna che siamo liberati dalla degenerazione corruttrice di questi influssi mondani, e questa purificazione non finisce mai, va fatta continuamente».

Intanto nelle stanze d'Oltretevere cresce la convinzione che dietro a questi poster anonimi possa esserci lo zampino di qualche movimento cattolico ultra conservatore che vorrebbe destabilizzare la guida della Chiesa e che da tempo ha preso contatti con alcuni «poteri forti» al lavoro da anni far crollare la popolarità di Francesco, nella speranza che possa alla fine abdicare. Ipotesi, questa, scartata già più volte dallo stesso Bergoglio, convinto che prima debbano esser portate a termine tutte le riforme avviate a inizio pontificato. «Penso che l'Ordine di Malta o i Francescani dell'Immacolata non siano molto felici di esser stati usati per attaccare il Papa, per criticare il Papa», commenta il cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, «Suppongo che loro stessi faranno una reazione, una smentita per questi metodi anonimi che sono piuttosto del diavolo che vuole dividerci».

Il porporato canadese, che è una delle figure più importanti della Curia Romana, ha aggiunto: «Il Pontefice governa la Chiesa, deve intervenire quando c'è un problema, prendere i mezzi necessari quando c'è tensione o crisi. È un uomo di governo che prende le sue decisioni nella preghiera profonda e che vive in pace».

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