Creare un'alternativa al "governo dello sfascio". Anche a costo di superare il Pd, stracciando la tessera e creando un partito personale. Un'idea da tempo accarezzata da Matteo Renzi e dai suoi spin doctor. Mentre i dem si preparano all'ennesima resa dei conti, nonostante le smentite di rito dalle parti di Rignano si continua a riflettere sull'opportunità di abbandonare la barca per vararne una nuova di zecca. Personale e padronale. Ipotesi vagliata dalla società Emg con un sondaggio che svela il peso elettorale che avrebbe il pdR, ovvero il partito di Renzi. Lo studio di Emg rivela che se l'ex segretario Pd fondasse un partito prenderebbe il 12 per cento delle preferenze degli italiani, percentuale che salirebbe al 47 per cento tra gli elettori dem.
A questo punto, la possibilità che Renzi faccia come Macron non è da escludere. Il senatore di Rignano aveva già caldeggiato l'idea di andarsene qualche mese fa, ma un sondaggio lo aveva dato al 4 per cento. Un dato che nel giro due mesi si è triplicato.
Nel frattempo si delinea sempre di più lo scenario delle candidature alle primarie per la segreteria del partito.
Dopo il sì di Minniti, di fatto il candidato di Renzi nonostante l'ex ministro degli Interni abbia preso le distanze dal suo ex capobastone, anche il segretario uscente Martina ha ufficializzato la sua discesa in campo, la cui presentazione è stata programmata per oggi nella sede del circolo Pd di San Lorenzo, a Roma, lo stesso quartiere in cui è stata violentata e uccisa la 16enne Desirée Mariottini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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