Il passo indietro era ormai inevitabile. Enrico Pazzali, il manager al centro della nuova inchiesta sui dossieraggi, si è auto-sospeso dal suo ruolo di presidente della Fondazione Fiera Milano per potersi difendere legalmente senza creare ulteriori imbarazzi, a maggior ragione ora che la Dda di Milano ha depositato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere per lui gli arresti domiciliari.
Alla fine della serata di ieri, la nota ufficiale: «Il Comitato Esecutivo di Fondazione Fiera Milano - si legge - ha preso atto della determinazione da parte del Presidente Enrico Pazzali di autosospendersi dalle proprie funzioni al fine di potersi dedicare efficacemente alla propria difesa. Come da Statuto della Fondazione, i poteri passano integralmente al vice presidente vicario, dottor Davide Corritore».
Ieri si è riunito il comitato esecutivo della Fondazione, durante il quale Pazzali ha spiegato la situazione, assistito dai suoi legali. Nessuno gli avrebbe formalmente chiesto le dimissioni, e gli sarebbe stata ribadita la stima quantomeno da un punto di vista umano. Ma la pressione su di lui era sempre più forte, soprattutto quella della politica, con la sinistra che invocava a gran voce una sua uscita di scena.
La questione era ovviamente sul tavolo dei due stakeholders principali, il Comune di Milano e la Regione Lombardia, che «congiuntamente» - come ha sottolineato il governatore Attilio Fontana - avevano approvato la nomina di Pazzali. Se da un lato il sindaco Giuseppe Sala non si è ancora espresso pubblicamente, Fontana si è detto «stupito» dalla vicenda, anche in virtù della stima che ha sempre manifestato nei confronti di Pazzali, ribadita anche adesso. «Di questa faccenda sono stupito perché io non sapevo assolutamente nulla di queste iniziative e di queste attività» ha spiegato, ricordando comunque i risultati ottenuti in Fiera da Pazzali - «ha svolto un lavoro eccellente» - e assicurando che ne avrebbe parlato con Sala. Che aspettava una convocazione formale anche in virtù del fatto che è la Regione a esercitare le funzioni di vigilanza sulle attività della Fondazione. Affondano il colpo, invece, Pd e M5s.
«Mi sarei aspettato le dimissioni di Pazzali, che invece ha ricevuto la copertura imbarazzante del presidente della Regione Lombardia» ha detto il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia, chiedendo anche alla premier Giorgia Meloni di riferire in Parlamento. Sulla stessa lunghezza d'onda, anche il Movimento 5 Stelle.
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