Il pasticcio del ddl Cirinnà: unioni nulle se uno dei due è gay

Il codice civile non contempla le unioni che hanno "una deviazione sessuale". E, dove il disegno di legge si incrocia col codice civile, vengono fuori grossolani pasticci giuridici

Il pasticcio del ddl Cirinnà:  unioni nulle se uno dei due è gay

"Qualcuno di voi sa che il disegno di legge sulle unioni civili (il famoso ddl Cirinnà, ndr) prevede la nullità delle medesime unioni se uno dei partner è omosessuale? Non avete letto male. Pensate a due uomini che decidano di unirsi civilmente: bene, secondo il ddl, se uno dei due uomini è gay, l’unione civile è nulla".

A scriverlo sulle pagine della Stampa è Mattia Feltri che attribuisce l'errore alla fretta e al fatto che il ddl Cirinnà "si incrocia con il codice civile" che non contempla le unioni tra coppie omosessuali ma anzi prevede la nullità dell'unione se uno dei due coniugi scopre "la devianza sessuale" del proprio patner.

"Il problema - scrive, quindi, Mattia Feltri - è che in giurisprudenza si definisce 'deviazione sessuale' proprio l’omosessualità". Un pasticcio burocratico di cui ora qualcuno si è già accorto e sta preparando degli emendamenti per sistemare le cose.

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