Patrioti terza forza con Vannacci vice. E Meloni dialoga con i Popolari

Ue, i sovranisti guidati da Bardella superano l'Ecr dopo l'uscita di Vox

Patrioti terza forza con Vannacci vice. E Meloni dialoga con i Popolari
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Dopo giorni di trattative e retroscena nasce ufficialmente il gruppo dei Patrioti al Parlamento europeo diventando la terza famiglia a Bruxelles. L'annuncio è arrivato ieri con l'adesione del Rassemblement National e della Lega che ha portato i sovranisti a raggiungere 84 seggi all'Europarlamento. Oltre ai 30 europarlamentari francesi e agli 8 italiani fanno parte del gruppo i rappresentanti di Fidesz e Partito popolare cristiano-democratico (Ungheria, 11); Ano (Repubblica Ceca, 7); Giuramento e automobilisti (Repubblica Ceca, 2); Fpo (Austria, 6); Pvv (Paesi Bassi, 6); Vox (Spagna, 6); Vlaams Belang (Fiandre Belgio, 3); Chega (Portogallo, 2); Partito popolare danese (Danimarca, 1); La Voce della Ragione (Grecia, 1); Lettonia First (Lettonia, 1). Gli europarlamentari sovranisti hanno eletto Jordan Bardella presidente del gruppo e sei vicepresidenti tra cui l'italiano Roberto Vannacci (foto). Il neopresidente ha affermato: «i Patrioti per l'Europa rappresentano la speranza per le decine di milioni di cittadini delle nazioni europee che apprezzano la loro identità, la loro sovranità e la loro libertà. Come forze patriottiche, lavoreremo insieme per riprendere le nostre istituzioni e riorientare le politiche per servire le nostre nazioni e i nostri popoli». Per Matteo Salvini invece il nuovo gruppo «sarà determinante per cambiare il futuro di questa Europa» mentre nella riunione della Lega di ieri si esprime «soddisfazione».

Il presidente di Renew Europe Valérie Hayer ha invece definito il nuovo gruppo «ininfluente» ma non si è fatta attendere la risposta del capodelegazione del Rassemblement National Jean-Paul Garraud che ha giudicato il cordone sanitario «antidemocratico».

Il sorpasso in termini numerici del gruppo dei patrioti è avvenuto a discapito dei conservatori dell'Ecr presieduti da Giorgia Meloni anche grazie al passaggio dei sei europarlamentari di Vox attestando l'Ecr a 78 europarlamentari.

Nonostante alcuni punti in comune tra i conservatori e i sovranisti ci sono però anche differenze in particolare su due temi cruciali: la politica estera e la collocazione europea. In politica estera l'Ecr è un gruppo saldamente atlantista (non a caso fu fondato dai Tories inglesi) ed è stata una delle motivazioni che ha portato i polacchi del Pis a rimanere con i conservatori mentre il gruppo dei Patrioti si caratterizza per posizioni più eterogenee.

In termini di collocamento politico invece, se i sovranisti escludono qualsiasi dialogo con l'attuale maggioranza europea, l'Ecr - pur mantenendo ben saldi i propri valori - è aperto a un dialogo con i popolari. Ciò vale in particolare per la delegazione di Fratelli d'Italia e per Giorgia Meloni che, in vista della plenaria del 18 luglio in cui si voterà a scrutinio segreto la candidatura di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue, sta trattando per ottenere un commissario di peso per l'Italia e la vicepresidenza esecutiva. A quanto si apprende da fonti di FdI la nascita di un nuovo gruppo non cambia più di tanto gli equilibri europei rimanendo due forze alla destra di Ppe come nella scorsa legislatura. L'Ecr, è il ragionamento, dialogherà sui temi sia con il Ppe sia con i patrioti con l'obiettivo di creare una forte destra di governo alleabile e credibile. I conservatori, viene fatto notare, sono l'unico gruppo di destra a poter contare al proprio interno un partito che esprime il premier in una grande nazione europea.

Proprio sul dialogo popolari e conservatori si concentra il documento conclusivo del Consiglio Nazionale

di Forza Italia che si è svolto ieri a Roma: «l'Italia ha titolo per veder riconosciuto adeguatamente il proprio ruolo con l'attribuzione di una vice presidenza e una delega di peso all'interno della Commissione Europea».

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