Il patto della salamella con la Le Pen per "liberare" l'Ue: campagna a due e maxi-evento

L'asse con Marine Le Pen, "un'alleata, ma soprattutto un'amica nei momenti di difficoltà e vittoria", viene sancito dal brindisi

Il patto della salamella con la Le Pen per "liberare" l'Ue: campagna a due e maxi-evento
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L'asse con Marine Le Pen, «un'alleata, ma soprattutto un'amica nei momenti di difficoltà e vittoria», viene sancito dal brindisi a base di prosecco (la Le Pen) e birra (Salvini), sotto il tendone dei militanti di Bergamo, tra i fumi delle salamelle a grigliare e il fango che mette in difficoltà la mise elegante (abitino scuro e tacchi) della leader del Rassemblement National. Il gioco viene facile: è il «patto della salamella» in versione euro-sovranista. «Evviva!» festeggia Salvini, a fianco la fidanzata Francesca, mentre Marine è accompagnata dal fidato Thibaut François, deputato francese e astro nascente del Rn. La strada per le Europee è segnata, la squadra con cui giocherà la Lega non è quella del Ppe (il gruppo di Fi) nè dei Conservatori (presieduto ancora dalla Meloni), ma con i partiti della cosiddetta «ultradestra» europea, il gruppo di «Identità e Democrazia» di cui fanno parte a Bruxelles appunto la Lega e il Rn.

Con la Le Pen (in grande ascesa nei sondaggi, il 44% dei francesi ha fiducia in lei riporta Libération, il suo è il primo partito in Francia) si tratta di più di un'alleanza: da fine anno lei e Salvini inizieranno a fare campagna elettorale insieme, con una serie di eventi, luoghi e date ancora da concordare (intanto stasera saranno insieme da Vespa a Cinque Minuti). Una campagna per «l'Europa delle nazioni, a difesa delle nostre identità e libertà» scandisce Le Pen bocciando la politica della Commissione Ue che si concretizza, dice, in «meno cibo, meno energia, meno industria e meno figli», contro l'Europa «che va a rovescio e tra banchieri e operai sceglie banchieri, tra artigiani e multinazionali sceglie multinazionali» gli fa eco Salvini, una Ue rappresentata da quella «maggioranza Ursula» (la von der Leyen, nelle stesse ore a Lampedusa con la Meloni) ostaggio dei Socialisti, che Salvini vuole convincere gli alleati italiani a scardinare.

A Pontida è tutto uno scambio di effusioni e complimenti reciproci tra Salvini e Le Pen. «Noi difendiamo i nostri porti, come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo. Allora l'Europa intera guardava all'Italia con ammirazione e noi come alleati eravamo orgogliosi di Salvini e della Lega. Aspettiamo che quel momento ritorni» dice la Le Pen. E poi: «Salvini è la scelta giusta, anzi l'unica scelta possibile». Lui contraccambia: «Se dovremmo scegliere tra Macron e Le Pen, non avremo nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen». Salvini aderisce alla «dichiarazione dei popoli e delle nazioni» minacciate dalle «organizzazioni sovranazionali ideologiche e da entità commerciali globalizzate», presentata il giorno prima da Marine Le Pen e insieme siglano un «patto per cambiare l'Europa». L'agenda prevede un «maxi evento internazionale contro le sinistre» da organizzare entro la fine dell'anno con la partecipazione di tutti «i partiti alternativi alla sinistra». Salvini punta a farlo in Italia. E a Roma, già ad ottobre, sarà preceduto da un incontro dei rispettivi movimenti giovanili, Lega in testa. Un dossier che sta seguendo Marco Zanni, europarlamentare leghista e presidente del gruppo europeo Identità e Democrazia. Se la Meloni lavora all'ingresso di Orbán nel suo gruppo Conservatori, anche la Lega fa «campagna acquisti» in Europa con altri partiti identitari. I colloqui sono già in corso con i nazionalisti portoghesi di Chega, i polacchi di Konfederacja, i rumeni di Aur e altri.

L'obiettivo è allargare, per puntare a una nuova maggioranza di centrodestra in Europa. Con una campagna elettorale da Lega tornata sovranista e alleata di ferro di Le Pen, non altrettanto amata dagli alleati di governo.

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