Patuelli: "Inutile volere Draghi davanti alla Commissione"

Patuelli: "Inutile volere Draghi davanti alla Commissione"

Ravenna - Antonio Patuelli «smarca» Mario Draghi dal pressing dei Cinque Stelle affinché il presidente della Bce sia interrogato dalla Commissione parlamentare che sta indagando sui crac bancari degli ultimi anni: l'organo «è sovrano», ma «non credo sia necessario» convocare Draghi, ha detto il presidente dell'Abi in occasione di un seminario per la stampa nella sua Ravenna. Sia perché - è stato il ragionamento di Patuelli - ci sono plurimi documenti che fotografano la situazione fino a quando Draghi è stato governatore di Palazzo Koch (era il 2011), sia perché ora è il responsabile della politica monetaria europea e non della Vigilanza.

In ogni caso - ha tenuto ha precisare Patuelli - l'industria creditizia italiana ha già pagato una «fattura» da 10,5 miliardi (erano 9,1 a luglio) per sostenere i salvataggi avvenuti tra il 2015 e il 2017, considerando l'esborso per la risoluzione di Etruria & C, il Fondo Atlante, il Fondo interbancario e i ristori agli obbligazionisti di Veneto Banca e Popolare Vicenza.

Per quanto riguarda invece l'allarme Carige e Creval in Borsa, dopo i relativi aumenti di capitale, Patuelli è invece convinto che non si debba pensare a una nuova «epidemia» di sistema, quando «siamo davanti solamente a qualche malanno». In sostanza, quelle di Sondrio e Genova sono crisi localizzate e quindi superabili. Ora però è necessario affrontare il grande problema della gestione dei crediti in sofferenza, per cui occorre «una normativa quadro della Commissione europea all'interno della quale ci potranno essere delle indicazioni della Bce», ha aggiunto il banchiere auspicando «saggezza» da parte di Francoforte e Bruxelles davanti alla «incertezza giuridica» generata dall'addendum della Bce sulle coperture degli Npl.

Affiancato dal vicedirettore generale dell'Abi

Gianfranco Torriero, Patuelli ha poi sottolineato come l'attuale sia un momento «magico e irripetibile» per le imprese che vogliono investire, visti i tassi «eccezionalmente bassi», e la scadenza a gennaio dei prestiti Tltro.

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