Psicosi-Boeing. Aerei ispezionati

Paura in Corea dopo lo schianto della Jeju

Psicosi-Boeing. Aerei ispezionati
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La Corea del Sud è ancora sotto choc dopo lo schianto del Boeing della Jeju Air che ha provocato domenica 179 morti all'aeroporto di Muan. Ieri mattina si è rischiato il bis: un altro velivolo della stessa compagnia low cost è stato costretto a rientrare dal punto di partenza, a ovest di Seul, dopo aver riscontrato un problema al carrello di atterraggio. Si torna a parlare di «maledizione del Boeing», dopo che un anno fa a un 737 dell'Alaska Airlines si staccò il portellone subito dopo il decollo da Portland e dopo lo schianto di due Max 9 si schiantarono a distanza di pochi mesi tra il 2018 e il 2019 in Indonesia e in Etiopia provocando 346 morti in totale.

Seul ha lanciato ieri una «ispezione completa» di tutti gli aerei modello Boeing 737-800 presenti nelle flotte dalle compagnie aeree del paese. «I registri di manutenzione dei sistemi chiave come motori e carrelli di atterraggio saranno esaminati attentamente per 101 aerei operati da sei compagnie aeree che utilizzano lo stesso modello dell'aereo dell'incidente», ha detto il viceministro dell'aviazione civile, Joo Jong-wan. Funzionari della sicurezza aerea degli Stati Uniti e personale del produttore di aeromobili Boeing in difficoltà sono arrivati per unirsi agli investigatori che indagano sul peggior disastro aereo sul suolo sudcoreano, attribuito inizialmente a una collisione con uccelli ma per il quale non si escludono altre piste.

La Corea del Sud ha da ieri iniziato un periodo di sette giorni di lutto, con bandiere a mezz'asta e il presidente in carica Choi Sang-mok, operativo solo da

venerdì scorso, che si è recato sul luogo dell'incidente nel sud-ovest di Muan per una commemorazione. e che ha affermato che il governo sta facendo «ogni sforzo» per identificare le vittime e sostenere le famiglie in lutto.

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