Il Pd elegge i capigruppo. Sono Delrio e Marcucci

Il segretario reggente Martina ha provato a mediare per evitare la conta e la spaccatura

Il Pd elegge i capigruppo. Sono Delrio e Marcucci

"Delrio è una figura che unisce, non spacca e garantisce equilibrio", ha detto Dario Franceschini nel corso dell’assemblea dei deputati dem. Poco dopo Graziano Delrio è stato eletto alla guida del gruppo dei deputati del Pd. Al Senato, invece, la scelta è andata su Andrea Marcucci, fedelissimo di Renzi.

L'obiettivo dell'ex segretario era piazzare i suoi fedelissimi nei posti chiave, ma doveva fare i conti con un certo nervosismo. Persino Gentiloni aveva mostrato di non gradire certe scelte, così come si erano espressi Franceschini e Zanda, le cui perplessità si erano andate a sommare a quelle degli orlandiani e di Michele Emiliano. Il tandem preferito da Renzi era questo: Lorenzo Guerini e Andrea Marcucci, il primo alla Camera e il secondo al Senato. Ma andare alla conta sarebbe stato troppo rischioso in una fase già difficile per il partito, dopo il magro bottino elettorale. Tra i possibili nomi alternativi erano emersi Graziano Delrio e Tommaso Nannicini, ma anche Emanuele Fiano alla Camera e Roberta Pinotti e Valeria Fedeli al Senato.

Impegnato nella non facile mediazione è stato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina: ha ascoltato le parti cercando di individuare una coppia in grado di evitare la pericolosa conta. Il lavoro dei capogruppo è molto delicato, perché da loro passa la regia politica dei lavori in parlamento. È consigliabile (ma non indispensabile) che l'incarico vada a un parlamentare con una certa esperienza, che padroneggi tutti gli strumenti del mestiere.

Ora, mentre Guerini e Marcucci vantano una buona esperienza, il profilo di Tommaso Nannicini presenta qualche criticità, visto che l'economista è alla sua prima legislatura. Nel braccio di ferro in seno al Pd gioca un ruolo non indifferente anche la spartizione delle poltrone per le vicepresidenze di Camera e Senato.

Posti appetibili e di un certo prestigio istituzionale. Alla fine ha prevalso la scelta di un renziano doc al Senato (Marcucci) e un "uomo di garanzia (Delrio) alla Camera. Vedremo come andrà per le poltrone istituzionali.

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