Il Pd insiste: "Rapporto strategico con i 5 Stelle". Che ora aprono

Malgrado il niet di Di Maio, il Pd insiste per rendere stabile l'alleanza con i 5 Stelle. Il deputato dem Bettini chiede un "rapporto strategico" con i pentastellati. Apertura del viceministro Cancelleri (M5S): "Serve rapporto politico"

Il Pd insiste: "Rapporto strategico con i 5 Stelle". Che ora aprono

Da rivali ad alleati. E ora, forse amici. Nel giro dipochi di mesi si è registrata una netta inversione di marcia nei rapporti tra Pd e Movimento 5 Stelle. I pentastellati, che fino all'altro giorno definivano i dem "mafiosi" (cit. la senatrice M5S Paola Taverna), hanno deciso di farci un governo insieme. E di appoggiare un candidato comune alle Regionali umbre del 27 ottobre.

Ma non basta. Perché negli ambienti dem filtra, sempre più forte, la convinzione che sia necessario trasformare l'alleanza in un "rapporto strategico". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è il deputato democrat Goffredo Bettini. Nome pressoché sconosciuto ai più, Bettini, 66 anni, è invece uno dei membri più influenti del partito. È stato proprio lui, si dice, a suggerire al segretario Nicola Zingaretti di proporre ufficialmente a Luigi Di Maio la creazione di un vero e proprio asse politico. "Pd e M5s, assieme ai partiti che sostengono il governo, hanno un potenziale che va intorno al 47/48%. Vogliamo provare a farla diventare un’alleanza?", la proposta di "Zinga" dallo studio di "Otto e Mezzo". Invito declinato gentilmente da Di Maio: "Al momento no".

Eppure, Pd e 5 Stelle continuano ad annusarsi. Proprio Bettini spiega: "Non abbiamo altra scelta che cercare con loro un rapporto strategico, candidandoci a governare l'Italia anche per i prossimi cinque anni", ha ammesso il parlamentare dem, ammettendo di guardare a un campo "più largo con la sinistra", compreso ovviamente Matteo Renzi. "Italia Viva - l'opinione di Bettini - può essere un alleato importante, se cerca però di conquistare voti nuovi; se lo spazio elettorale lo intende conquistare attraverso un conflitto con il Pd, sarebbe distruttivo e non costruttivo". Per battere il centro-destra, dunque, il centro-sinistra guarda (anche) al centro.

E i 5 Stelle? Nonostante l'iniziale presa di distanza di Di Maio, non chiudono all'invito a nozze del Pd. Al contrario, sembrano - pur lentamente - prepararsi all'altare. A dirlo, sempre al Corriere, è un importante esponente pentastellato, il viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri. "Non è più il momento di aver paura per un rapporto politico. È il momento dei contenuti, di avere il coraggio delle scelte per cambiare l'Italia e migliorare la qualità della vita dei cittadini", le illuminanti parole dell'ex candidato grillino alla presidenza della Regione Sicilia.

Pur ammettendo che il patto civico in Umbria con il Pd "è una sperimentazione e per ora rimane tale, non c'è all'orizzonte nessuna possibilità di replicarla in altre Regioni", Cancelleri apre dunque alla proposta del Pd di un asse più strutturato che guardi al futuro e non solo al governo Conte. Con un occhio al 2023.

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