Anche il Pd opta per la continuità e riconferma le due capogruppo uscenti. Simona Malpezzi è stata eletta per acclamazione dai senatori Dem riuniti nella Sala Koch di Palazzo Madama. Lo stesso succederà per Debora Serracchiani nella riunione del gruppo convocata a Montecitorio per le 14. Anna Ascani e Anna Rossomando saranno invece le vicepresidenti delle Camere in quota Pd. Una scelta, ha chiarito Letta, fatta anche per sanare "un vulnus di genere". Tramonta, quindi, l'ipotesi circolata nei giorni scorsi di Alessandro Zan come contrappeso a Lorenzo Fontana.
"In questo anno e mezzo abbiamo ottenuto risultati importanti con Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, quindi mi sento di suggerirvi una riconferma", ha detto il leader Dem, Enrico Letta, ai suoi. "Il governo – è stata poi la riflessione del segretario Dem - parte con una leadership molto marcata, quella di Meloni, che ha trattato in maniera anche brutale i suoi alleati e mostrato chi comanda. Penso che questo sarà uno dei punti distintivi della fase che ci attende. Dobbiamo impostare da subito un'opposizione molto netta e molto alternativa, senza farsi spaventare dal fatto che l'atteggiamento di Meloni è quello di chi vuole influenzare anche come l'opposizione fa l'opposizione". "Noi – ha proseguito - non dobbiamo essere un'opposizione di comodo, ma anzi un'opposizione forte e importante. Per farlo, dobbiamo fare l'opposto di quanto successo giovedì: opposizioni divise che si vendono per un piatto di lenticchie". "Il nostro gruppo è al di sopra di ogni sospetto", ci tiene a sottolineare.
E chiama in causa Renzi e Calenda. "Lo stato di salute delle opposizioni sconta la continuazione del clima elettorale, quando chi stava attorno a noi ha esercitato una continua e progressiva attenzione critica nei nostri confronti. Queste prime settimane di legislatura sono partite nello stesso modo, soprattutto da parte di Calenda e Renzi, con provocazioni e attacchi insopportabili. Sembra che il campo dell'opposizione si debba ridurre a cosa dicono loro di noi", attacca. "È una cosa francamente insostenibile e non ho mai visto nella mia vita politica una situazione così incomprensibile, che rende l'immagine di un'opposizione dove ognuno è per conto suo. Lo stesso problema riguarda anche il M5S, anche se con forme comportamentali diverse. L'unico modo di mettere in crisi la maggioranza è che le opposizioni siano unite. Ma se la maggioranza ha pronti gli ascari pronti a sostituirsi tutto è vano".
L’appello del leader del Pd è a costruire una "intesa più ampia possibile per mettere in difficoltà la maggioranza, soprattutto al Senato", riducendo "i toni aggressivi". "La convinzione che si è più forti se si prova a lavorare insieme c’è e l’abbiamo ribadita molte volte, penso che il tempo possa aiutare. Mi dispiace che la collega Paita del Terzo Polo la pensi diversamente, da parte nostra ci sarà sempre la volontà di provare a costruire una proposta alternativa alla destra", è stato il commento della presidente riconfermata dei senatori Pd, Malpezzi. La scelta di riconfermare le capogruppo uscenti, ha spiegato ancora Letta, punta ad offrire "libertà" al prossimo gruppo dirigente che uscirà dal congresso. L’appuntamento più importante, sottolinea il leader del partito.
Parla di una legislatura "iniziata sulle montagne russe". "Da quando si è votato, non c'è stato neanche un giorno di tranquillità. L'impressione è che questa legislatura sia segnata da una instabilità continua. È evidente che tutto questo è figlio di una situazione politico-elettorale che noi abbiamo denunciato già in campagna elettorale: un accordo elettorale da parte dei partiti di centrodestra, per sfruttare gli effetti della legge elettorale, ma privo di sostanza politica". Infine, Letta fa un passaggio sull’Europa. Al congresso dei Socialisti e Democratici a Berlino, racconta, gli occhi erano puntati sul nostro Paese. "Ho partecipato e sono stato coinvolto in tutti i momenti, compresi quelli più ristretti con solo i primi ministri. Si sono testimoniate tutte le preoccupazione e tutta la difficoltà a capire cosa stesse succedendo in Italia", anche con riferimento agli "equilibri del Consiglio europeo".
Infine, il segretario rivendica di aver messo pressione ai tedeschi per "un'accelerazione sul tetto dinamico al prezzo del gas" già
"nel prossimo Consiglio in cui sarà ancora presente Draghi". Trovare una soluzione europea, ha detto, è "assolutamente necessario", altrimenti "l'impatto su Paesi come il nostro sarebbe terribile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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