Il Pd si rivolta contro Elly. "Non ci difende da Conte"

Ci mette 24 ore, ma alla fine (costretta da una rivolta interna che dilaga) Elly Schlein si ricorda che del Pd è la segretaria

Il Pd si rivolta contro Elly. "Non ci difende da Conte"
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Ci mette 24 ore, ma alla fine (costretta da una rivolta interna che dilaga) Elly Schlein (nella foto) si ricorda che del Pd è la segretaria. E che, in quanto tale, non può lasciare che Giuseppe Conte, capo di un altro partito, lo dileggi con virulenza («Bellicisti», «attaccati al potere», lottizzatori Rai, imperdonabili complici di Mattarella che lo sostituì con Draghi) in sua presenza, senza alzare un sopracciglio. A fine pomeriggio Schlein convoca i giornalisti in Transatlantico e assicura: «Non siamo disponibili ad accettare mistificazioni e attacchi: se qualcuno pensa di attaccare il Pd anziché il governo sta sbagliando strada».

Nel frattempo però all'interno del Pd è scoppiata una bufera senza precedenti. Durissimo l'ex ministro Lorenzo Guerini: «Se fossi stato presente avrei risposto a Conte che il Pd è stato ed è dalla parte della difesa della libertà dell'Ucraina e del diritto internazionale. Senza esitazioni o ambiguità». Sottinteso: perché tu, Elly, non lo hai fatto? Incalza Alessandro Alfieri, che siede in segreteria: «Bisogna rispondere a tono a chi oltraggia il Pd, per tutelare un'intera comunità». Netta Pina Picierno: «Non esiste alcun campo largo. Sulla politica estera non abbiamo valori comuni: Conte è un alleato immaginario». Per Fausto Raciti, «basterebbe l'eredità del Superbonus a liquidare la retorica su quanto era bello il governo Conte, che espone il Pd alla subalternità». Critici anche Andrea Orlando e Matteo Orfini. Schlein sulle prime prova a difendersi: il suo è un «atteggiamento zen», perché l'importante è costruire «un'alternativa alla destra» alle prossime regionali.

Peccato che a Conte non interessi minimamente allearsi in Piemonte o Basilicata (dove Schlein sperava di candidare Roberto Speranza, grande amico di Conte, ma si è sentita dire: «No, ho la famiglia a Roma»), dopo aver incassato senza colpo ferire la candidata in Sardegna: il suo unico obiettivo è togliere voti al Pd alle Europee. «Ma il dramma - confida un dirigente - è che Elly, che non è mai stata nel Pd, la pensa come Conte. Per questo non le viene neppure in mente di difenderci, quando lui ci insulta».

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