"L’Italia ha abolito la pena di morte nel 1948 (salvo che per i crimini di guerra) con l’entrata in vigore della Costituzione; nel 1994 viene cancellata anche nel codice penale militare di guerra e solo nel 2007 definitivamente cassata dalla nostra Costituzione. Eppure in documenti ufficiali del Ministero della Giustizia, ancora oggi nel 2015, ci tocca leggere frasi come quella che trovate nella foto 'Pena di morte, sostituita con l’ergastolo'". A scriverlo su Facebook è l'ex deputata radicale Rita Bernandini che racconta di averla scoperta nel carcere di Opera in occasione del sesto Congresso di Nessuno Tocchi Caino.
"Se consideriamo che tale certificazione è stata rilasciata dall'Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo automatizzato che 'ha il compito di applicare le tecnologie informatiche ai servizi istituzionali di custodia e rieducazione dei detenuti, di gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
dell’amministrazione' e che uno immagina debba essere aggiornatissimo sulla normativa in vigore, abbiamo un ulteriore prova della sciatteria con la quale viene amministrata la giustizia in Italia", conclude l'ex deputata nel suo post.
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