E a grande richiesta, ecco a voi la Boschi. Tre mesi di silenzio assoluto, di lontananza da cronache e riflettori, di «testa solo sul governo» e di scontri più o meno evidenti con l'altro dioscuro renziano, Luca Lotti. Cento giorni sotto traccia, nascosta, sconfitta, messa da parte.
Ma adesso, signore e signori, la penitenza è finita e Maria Elena può tornare in tv. «Io alla guida del Pd? Premier? No - annuncia a Porta a Porta -, non sono in corsa, sono contentissima di quello che sto facendo ora. Per fortuna abbiamo un congresso in corso con tre candidati». Sapete per chi fa il tifo? «Sosterrò convintamente Matteo Renzi, ci aspettano a Lingotto tre giorni di discussione piena e franca. Nel nostro partito la figura del segretario e quella del candidato premier coincidono». Quanto alla Banca Etruria, «attendo curiosa la commissione d'inchiesta». E sulla Consip attacca «lo show mediatico» organizzato dai grillini. «Non credo che le indagini riguardino fatti che coinvolgono Palazzo Chigi. Conosco Lotti, ho fiducia in lui».
Dunque Meb è viva e lotta insieme a noi. Era sparita dalla notte del quattro dicembre, quando la sua riforma costituzionale fu bocciata dagli elettori, e adesso la «Madonna di Arezzo», l'icona bionda della stagione renziana rispunta nella «terza Camera» di Bruno Vespa e sembra piuttosto in palla. Ce ne ha per tutti. Gli scissionisti, ad esempio, che secondo il sottosegretario sono mossi soltanto da spirito di vendetta. «Il governo Renzi ha fatto delle scelte assolutamente di sinistra, dalla lotta al caporalato alle unioni civili. Non ritengo ci sia un problema a sinistra, noi siamo un partito riformista e il Pd guidato da Renzi è entrato nel Pse. Penso piuttosto che una parte del partito non siamo mai riusciti a digerire il cambio al vertice».
Ma intanto sul Nazareno si sta abbattendo la tempesta giudiziaria perfetta. «La nostra linea - dice la Boschi- è sempre la stessa, noi siamo dalla parte dei giudici, anche per la vicenda di Banca Etruria, dove era coinvolto mio padre. Lui è fuori dall'inchiesta, eppure a questo non è stato dato lo stesso rilievo. Quella storia ha toccato la mia famiglia, ci sono stati dibattiti e talk show. Bisogna attendere con pazienza e prima o poi la verità arriva».
Vale pure per l'affare Consip. «Luca Lotti- spiega - risponderà a tono alla Camere. La mozione di sfiducia si inquadra nella solita gestione da talk show dei Cinque Stelle. Bisogna essere coerenti, non si può essere garantisti quando le indagini riguardano esponenti del proprio partito e presentare mozioni di sfiducia per altri. Noi, tanto per dire, abbiamo sempre difeso Virginia Raggi». A proposito, che faranno quelli di Amdp, come si comporteranno in aula i fratelli-coltelli, gli ex compagni di strada? Maria Elena non crede ne tradimento: «Sarebbe singolare se i bersaniani votassero la sfiducia, visto che noi abbiamo sostenuto Vasco Errani che venne non solo raggiunto da un avviso di garanzia, ma condannato». Insomma, devono decidere da che parte stare».
La Boschi, oltre che con Renzi, sta con Gentiloni.
Paolo stai sereno? No, stavolta sembra vero, la legislatura dovrebbe durare fino al 2018: «Il lavoro del governo va avanti, credo che le parole del presidente del Consiglio siano state particolarmente chiare e importanti in tal senso». La ministra chiude preannunciando novità sulle adozioni: «Credo che i tempi siano maturi anche per i single, Io mamma? Prima devio risolvere il problema a monte, trovare la persona giusta». Sì, Maria Elena è tornata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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