La manovra è lo scoglio più duro che il governo deve affrontare. Da qualche giorno è scattato il fuoco amico di M5s e Lega sul ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Di fatto al centro della manovra ci sono tanti nodi da sciogliere ed è sulla legge di Bilancio che l'esecutivo si gioca la partita più importante. Flat Tax e reddito di cittadinanza sono le principali misure su cui via XX Settembre dovrà mettere la testa per trovare le coperture. Il titolare del Tesoro predica prudenza e di fatto rassicura l'Europa sui tetti da rispettare. Una posizione questa che non è gradita nè dalla sponda grillina e nemmeno da quella leghista del governo. Di Maio ha mandato un avvertimento fin troppo chiaro al ministro: "Uno serio trova le coperture". Toni di fuoco che potrebbero accendere una battaglia senza esclusione di colpi di scena all'interno del governo. Il primo nodo da sciogliere è quello della rifroma del sistema previdenziale. Per il superamento della Fornero e l'introduzione di Quota 100 servono almeno 7-8 miliardi per il primo anno.
Poi c'è la scure sugli assegni delle pensioni che superano i 4500 euro. Il tutto per portare le minime a 780 euro. Proprio sulla sforbiciata alle pensioni nelle scorse settimane alcuni tecinici vicini alla Lega avevano espresso alcune perplessità sul provvedimento e avevano anche bocciato l'ipotesi delle pensioni di cittadinanza. In mezzo a queste tensioni c'è Tria che di fatto materialmente dovrà mettere in piedi la manovra tenendo conto anche del pressing di Lega e M5s. Un altro fronte caldo è quello che riguarda l'introduzione della Flat Tax. L'idea è quella di dare il via ad una aliquota piatta del 15 e del 20 per cento per le partite Iva medio piccole. Anche su questo fronte Tria dovrà trovare le coperture e a quanto pare l'ipotesi primaria è quella di aggiustare il tiro sugli sgravi fiscali. Inoltre via XX Settembre potrebbe anche intervenire sul bonus di 80 euro che di fatto potrebbe finanziare il reddito di cittadinanza.
Tra i punti più discussi c'è anche la riduzione delle accise sulla benzina che porterebbe ad un taglio che costerebbe 1,5 miliardi ogni 10 centesimi. Tria dovrà trovare la quadra per far entrare in manovra gran parte di queste proposte. Il tutto facendo i conti con le pressioni dei partiti di maggiornaza. Il leghista Bagnai ha condiviso l'ultimatum di Di Maio: "L'’esigenza che il vicepremier solleva è sacrosanta. Bisogna cominciare a dare respiro alle famiglie con reddito più basso.
I soldi dove si trovano? Il ministro Tria ha fatto un ragionamento in commissione secondo cui il reddito di cittadinanza andrebbe a sostituire tutta una serie di misure precedenti, come il Rei, che andrebbero a confluire lì". Tra dieci giorni l'appuntamento con il Def. La resa dei conti è vicina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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