Che ci sarebbero state delle "penalità" era chiaro. Ma non fino a questo punto. Per coloro che decideranno di usufruire dell'ormai famosa "quota 100" e anticipare la pensione sarà pronta la mazzata: perderanno fino a un quinto dell'assegno.
Questo perché lasciando il lavoro prima e versando meno contributi perderanno la rivalutazione al Pil. Insomma, vai in pensione prima? Ti intaschi meno soldi, precisamente da un minimo del 2% per chi ha 42 anni di contributi a un massimo del 20%. I nati tra il 1953 e il 1957 (nel 2019 avranno tra 62 e 66 anni) dovranno dunque pensarci bene. Sono loro infatti quelli che risentiranno maggiormente di una eventuale uscita anticipata.
Ma facciamo qualche esempio. Secondo alcune simulazioni riportate da Repubblica, un lavoratore che andrà in pensione a 62 anni con 38 di contributi, invece di prendere 1778 euro al mese, ne prenderà 1.442.
Intanto, ieri Bperi ha nuovamente lanciato
l'allarme: con quota 100, opzione donna, ape sociale e mancato adeguamento alla speranza di vita dei requisiti anagrafici e contribuivi il conto per lo Stato sarebbe "di circa 140 miliardi in più di spesa nei primi dieci anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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